Una parola, l'invio di un'immagine, un messaggio: gesti semplici che possono avere conseguenze imprevedibili. Il cyberbullismo è un fenomeno ancora nascosto, del quale non si conoscono con certezza portata e gravità. Riguarda tutti quei ragazzi e quelle ragazze che ricevono insulti e vessazioni da coetanei - magari per l'aspetto fisico o per un modo di essere - tramite WhatsApp, Facebook e altri servizi online. A San Marino il Servizio Minori, finora, ha ricevuto circa cinque segnalazioni per situazioni del genere. Coinvolti soprattutto gli studenti delle medie. Essere vittime di bullismo vuol dire iniziare a dubitare di se stessi, dal profondo.
Il problema è potenzialmente in crescita, spiega Riccardo Venturini, direttore del Servizio minori perché, dice “è supportato da un modello sociale per cui lo sviluppo prorompente delle nuove tecnologie non è accompagnato da una capacità di gestirle”. Una strategia ipotizzata dal gruppo di lavoro diretto da Venturini è il supporto dall'interno, selezionando uno studente che aiuti i coetanei ad affrontare il disagio.
Il Consiglio grande e generale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna il Congresso di Stato a confrontarsi con le istituzioni preposte per monitorare la situazione, informare famiglie e popolazione e realizzare un progetto di sensibilizzazione nelle scuole.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Ernesto Caffo, presidente Telefono Azzurro
Il problema è potenzialmente in crescita, spiega Riccardo Venturini, direttore del Servizio minori perché, dice “è supportato da un modello sociale per cui lo sviluppo prorompente delle nuove tecnologie non è accompagnato da una capacità di gestirle”. Una strategia ipotizzata dal gruppo di lavoro diretto da Venturini è il supporto dall'interno, selezionando uno studente che aiuti i coetanei ad affrontare il disagio.
Il Consiglio grande e generale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna il Congresso di Stato a confrontarsi con le istituzioni preposte per monitorare la situazione, informare famiglie e popolazione e realizzare un progetto di sensibilizzazione nelle scuole.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Ernesto Caffo, presidente Telefono Azzurro
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