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San Marino: scendono ancora i casi attivi. 25 nuove guarigioni

Emerge un quadro confortante, dall'ultimo bollettino diffuso dall'ISS. Calano lievemente anche i ricoverati. La CSU spinge per un potenziamento del personale in Terapia Intensiva e Semi-Intensiva

20 nov 2020

Le indicazioni più importanti, forse, per un'analisi attendibile dell'andamento della seconda ondata pandemica in Repubblica, vengono dal grafico elaborato dall'ISS. La linea azzurra è quella dei casi attivi di covid. E conforta vedere come la curva – dopo aver toccato il suo apice il 12 novembre – abbia poi iniziato a scendere, senza scossoni di rilievo. Certo, occorre cautela: per parlare di vera e propria fase di regressione del virus sarà necessario attendere ancora alcuni giorni; ma già ora la situazione appare completamente differente rispetto alla vicina Italia. 270 le persone attualmente positive, a San Marino; nel precedente aggiornamento erano 274. L'età media è di 43 anni. Ieri, a fronte di 238 tamponi effettuati, sono emerse 21 positività: il rapporto resta piuttosto basso, 8,82%. Ma soprattutto sono state accertate 25 nuove guarigioni. E calano di una unità i ricoverati: adesso sono 12; 6 dei quali in terapia intensiva. 254, invece, le persone in quarantena domiciliare; tra loro un operatore sanitario. 

Complessivamente, nel corso della seconda ondata, sono stati fino ad ora 680 i contagiati, e ben 409 i guariti; nei giorni scorsi, tuttavia, la dolorosa notizia del decesso di una anziana. Necessario insomma mantenere ben alta la guardia, specie sul fronte delle ospedalizzazioni: indicatore decisivo per valutare la gravità di una emergenza.

Encomiabile il lavoro, l'abnegazione, degli operatori della Sanità; specie dei professionisti dell'Unità Organizzativa di Terapia Intensiva e Semi-Intensiva. Ma la struttura che la ospita “non è completamente idonea”, afferma la CSU, che fa proprio l'”accorato appello”, alla Direzione ISS, lanciato lunedì scorso dal personale infermieristico. “La situazione che questi operatori stanno vivendo – si legge in una nota delle Federazioni Pubblico Impiego – è diventata insostenibile”. Si parla infatti dei 6 posti disponibili in terapia Intensiva già occupati; vi sono poi – continua il comunicato - “gli altri ricoverati non Covid in Semi-Intensiva, che hanno comunque bisogno di cure ad alta intensità”. Il sindacato sottolinea allora come i lavoratori di questi reparti abbiano “bisogno urgentissimo di essere affiancati da più personale”. Da qui la richiesta, alle “Istituzioni competenti, di intervenire con fatti concreti e tempestivi”.


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