Samantha e suo figlio possono continuare a vivere insieme nella comunità di San Patrignano. L'ordinanza con cui il tribunale dei minori di Firenze aveva chiesto che il bambino, 3 anni, venisse trasferito in un'altra struttura, in attesa di essere affidato a una nuova famiglia, è stata sospesa. Sono stati gli stessi giudici a fare un passo indietro: "Si condividono le argomentazioni del pm - scrivono in un nuovo provvedimento - sul punto che il piccolo ha già subito troppi traumi perché venga distolto dal nuovo ambiente in cui pare si sia già ben inserito". La storia inizia diversi anni fa. C'é un padre marocchino che beve e che picchia la compagna, Samantha, una toscana di 41 anni con problemi di droga. Ci sono due bambini, un maschietto di tre anni e una femmina di due. Ci sono giudici e servizi sociali, e ci sono un rimpallo e un susseguirsi di decisioni. Come l'ordinanza firmata dal tribunale dei minori nel novembre scorso: da qualche anno i due bambini erano stati tolti ai genitori e vivevano in una struttura per minori. Fratello e sorella stavano insieme e si aiutavano a vicenda a crescere. Almeno ci provavano. Finché la bambina, minata da una malformazione congenita, è morta. A quel punto, il tribunale ha chiesto ai servizi sociali di individuare una struttura dove far vivere insieme madre e figlio. E qua sono iniziati i rimpalli, le lentezze e le incomprensioni.
"Questa decisione mette la parola fine all'incresciosa vicenda del bambino e della madre Samantha, denunciata da San Patrignano sui mezzi d'informazione", scriva la comunità riminese. "La Comunità si stringe a Samantha e al suo splendido piccolo - si legge nella nota - ringraziando innanzitutto i giudici che hanno saputo ascoltare col cuore e il suo e il nostro appello e saputo comprendere l'importanza e il significato del percorso che la mamma, accanto a B., ha intrapreso per uscire definitivamente dalla droga. San Patrignano ringrazia anche tutti gli amici, le associazioni, i mezzi d'informazione che in questi giorni hanno dato valore a questa dolorosa storia, aiutandoci a chiarirne il significato presso l'opinione pubblica e affiancandosi, in alcuni casi commossi, in questa battaglia di vita. San Patrignano si impegnerà al massimo per il futuro di Samantha e del suo piccolo, per aiutarli a ricostruire la propria vita".
"Questa decisione mette la parola fine all'incresciosa vicenda del bambino e della madre Samantha, denunciata da San Patrignano sui mezzi d'informazione", scriva la comunità riminese. "La Comunità si stringe a Samantha e al suo splendido piccolo - si legge nella nota - ringraziando innanzitutto i giudici che hanno saputo ascoltare col cuore e il suo e il nostro appello e saputo comprendere l'importanza e il significato del percorso che la mamma, accanto a B., ha intrapreso per uscire definitivamente dalla droga. San Patrignano ringrazia anche tutti gli amici, le associazioni, i mezzi d'informazione che in questi giorni hanno dato valore a questa dolorosa storia, aiutandoci a chiarirne il significato presso l'opinione pubblica e affiancandosi, in alcuni casi commossi, in questa battaglia di vita. San Patrignano si impegnerà al massimo per il futuro di Samantha e del suo piccolo, per aiutarli a ricostruire la propria vita".
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