“San Marino ha iniziato un’ opera straordinaria di resistenza al crimine”. Il riconoscimento arriva proprio da Pier Luigi Vigna che ribadisce la bontà della legge antiriciclaggio sammarinese. “ avete la possibilità di difendere la vostra economia”. È l’atto finale di una cerimonia aperta dalla preoccupazione del presidente della commissione giustizia Masi per lo stato del Palazzo di Giustizia. “non possiamo permetterci di mandare in prescrizione i processi” raccoglie l’appello del magistrato dirigente, che poco dopo elenca le criticità del tribunale: non ci sono arretrati nell’amministrativo, sta migliorando la situazione nel civile, con solo 44 fascicoli arretrati. Resta però la criticità nel penale: “sono 547 i procedimenti pendenti”, dice Valeria Pierfelici. Di cui quasi la metà precedenti all’entrata in vigore del giusto processo e di conseguenza a rischio prescrizione dal primo giugno per via di una norma transitoria. Da qui la richiesta di nuovi giudici. Al quale ha dato risposta il governo. “ non appena approvato il concorso a tre uditori e due giudici – dice il segretario alla giustizia Casali - faremo una riflessione generale sul tribunale unico, valutando costi e benefici, prima di mettere mano al’ordinamento giudiziario che ha mostrato dei limiti. Intenzione del governo è non risparmiare le forze nella lotta alla corruzione e al riciclaggio”.
L’appello della politica al Tribunale è ingerenza o indebita pressione? Masi non ha dubbi: “è un dovere cui non possiamo sottrarci. Ci sono magistrati che resistono alle pressioni politiche, ma se un giudice di lascia influenzare deve essere sanzionato”. Infine la prolusione di Pier Luigi Vigna. Descrive un quadro a tinte grigie con la presenza di clan calabresi, siciliani e napoletani in diverse provincie dell’ Emilia Romagna. Rimini e Riccione a rischio per il gioco d’ azzardo controllato dai Calabresi. E l’ attuale crisi economia con la restrizione del credito per le imprese rappresenta un momento propizio per le attività criminali.
Giovanna Bartolucci
L’appello della politica al Tribunale è ingerenza o indebita pressione? Masi non ha dubbi: “è un dovere cui non possiamo sottrarci. Ci sono magistrati che resistono alle pressioni politiche, ma se un giudice di lascia influenzare deve essere sanzionato”. Infine la prolusione di Pier Luigi Vigna. Descrive un quadro a tinte grigie con la presenza di clan calabresi, siciliani e napoletani in diverse provincie dell’ Emilia Romagna. Rimini e Riccione a rischio per il gioco d’ azzardo controllato dai Calabresi. E l’ attuale crisi economia con la restrizione del credito per le imprese rappresenta un momento propizio per le attività criminali.
Giovanna Bartolucci
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