Celebrazione solenne, in occasione della ricorrenza liturgica di Maria Santissima Madre di Dio: festa di precetto per la Chiesa Cattolica. Alla Basilica del Santo presenze contingentate, ovviamente, per garantire il necessario distanziamento. Ad assistere alla Messa, in Pieve, i Capitani Reggenti Alessandro Cardelli e Mirko Dolcini, rappresentanti dell'Esecutivo, della politica, Capitani di Castello, e altre Autorità. Nel primo giorno dell'anno ricorre anche la 54esima Giornata Mondiale della Pace. Nell'omelia il Vescovo ha ricordato allora il tema scelto da Papa Francesco per questa occasione: “la cultura della cura”, come percorso di pace, impegno comune, solidale e partecipativo. E questo in contrapposizione alla cultura dell'indifferenza, dello scarto e dello scontro.
Al termine della funzione Monsignor Andrea Turazzi ha consegnato, innanzitutto alla Reggenza, il messaggio del Pontefice; che, a causa di una “dolorosa sciatalgia”, non ha potuto celebrare la Messa in San Pietro, sostituito dal segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Liturgia svolta davanti a non più di 100 fedeli, oltre a circa 25 cardinali, a causa delle precauzioni anti-Covid. Papa Francesco ha invece recitato, come previsto, l'Angelus di mezzogiorno, in diretta video dalla Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico. Il Papa ha espresso dolore e preoccupazione per l'ulteriore inasprimento delle violenze nello Yemen, e chiesto la liberazione del vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Owerri, in Nigeria, e del suo autista. “Chiediamo al Signore – ha detto - che tutti coloro che sono vittime di simili atti tornino incolumi in libertà e che quel caro Paese ritrovi sicurezza, concordia e pace”.