Una conferma arrivata quasi a tempo di record. Il fermo di polizia giudiziaria consentiva 96 ore di tempo alla magistratura per decidere, ma il commissario della Legge, Roberto Battaglino, ha voluto subito vederci chiaro e dopo un lungo interrogatorio ha confermato l’operato della Polizia Civile e tramutato il fermo in arresto. Ora, Loris Milesi, 30 anni residente a Pesaro, resta nel carcere dei cappuccini in attesa di processo.
Giovedì sera, a Serravalle, l’uomo era stato sorpreso dagli agenti della Polizia Civile mentre era intento a molestare dei bambini in un parco.
Secondo le informazioni raccolte il giovane pesarese non è nuovo a reati di questo genere. La sua fedina penale riporta infatti una precedente condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere per violenza su minori. Pena ridotta grazie al tanto contestato indulto che gli ha consentito di uscire di prigione anzitempo.
Giovedì sera, intorno alle 22, l’uomo era di nuovo all’opera, questa volta in un parco sammarinese, a Serravalle, dove qualcuno lo ha notato e non ha esitato a chiedere l’intervento della Polizia Civile che lo ha colto in flagranza di reato. Ma ci sarebbe un dettaglio, non confermato dagli inquirenti, che lascia ulteriormente attoniti: mentre commetteva il turpe reato sarebbe stato in collegamento telefonico con qualcuno, segno forse che altri, seppure passivamente, partecipavano a questa immorale attività. Le autorità si chiedono se in qualche modo l’uomo fosse in contatto con qualcuno che vive proprio qui, a San Marino. Se avesse strane amicizie sammarinesi, compagni di merenda cioè degli osceni vizi.
Di sicuro non era la prima volta che saliva a San Marino. La sua auto sarebbe stata notata da almeno un mese e segnalazioni sono arrivate alle forze dell’ordine che però non sono mai riuscite a coglierlo sul fatto. Solo ieri l’arrivo tempestivo di una pattuglia lo ha sorpreso in flagranza e fatto scattare il fermo tramutato, oggi, in stato di arresto.
Ad assicurare Loris Milesi alla giustizia hanno contribuito anche alcuni genitori, presenti al parco al momento del misfatto. Sembra ci siano anche denunce e testimonianze che, insieme a quelle degli agenti della Polizia Civile, inchioderebbero l’uomo alle sue responsabilità.
Al momento del fermo il pesarese non ha fornito alcuna collaborazione, infatti fino a questa mattina restavano ancora punti oscuri che l’interrogatorio del giudice Roberto Battaglino ha evidentemente chiarito. Per l’uomo sono scattate subito le manette e riaperte le porte del carcere.
Giovedì sera, a Serravalle, l’uomo era stato sorpreso dagli agenti della Polizia Civile mentre era intento a molestare dei bambini in un parco.
Secondo le informazioni raccolte il giovane pesarese non è nuovo a reati di questo genere. La sua fedina penale riporta infatti una precedente condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere per violenza su minori. Pena ridotta grazie al tanto contestato indulto che gli ha consentito di uscire di prigione anzitempo.
Giovedì sera, intorno alle 22, l’uomo era di nuovo all’opera, questa volta in un parco sammarinese, a Serravalle, dove qualcuno lo ha notato e non ha esitato a chiedere l’intervento della Polizia Civile che lo ha colto in flagranza di reato. Ma ci sarebbe un dettaglio, non confermato dagli inquirenti, che lascia ulteriormente attoniti: mentre commetteva il turpe reato sarebbe stato in collegamento telefonico con qualcuno, segno forse che altri, seppure passivamente, partecipavano a questa immorale attività. Le autorità si chiedono se in qualche modo l’uomo fosse in contatto con qualcuno che vive proprio qui, a San Marino. Se avesse strane amicizie sammarinesi, compagni di merenda cioè degli osceni vizi.
Di sicuro non era la prima volta che saliva a San Marino. La sua auto sarebbe stata notata da almeno un mese e segnalazioni sono arrivate alle forze dell’ordine che però non sono mai riuscite a coglierlo sul fatto. Solo ieri l’arrivo tempestivo di una pattuglia lo ha sorpreso in flagranza e fatto scattare il fermo tramutato, oggi, in stato di arresto.
Ad assicurare Loris Milesi alla giustizia hanno contribuito anche alcuni genitori, presenti al parco al momento del misfatto. Sembra ci siano anche denunce e testimonianze che, insieme a quelle degli agenti della Polizia Civile, inchioderebbero l’uomo alle sue responsabilità.
Al momento del fermo il pesarese non ha fornito alcuna collaborazione, infatti fino a questa mattina restavano ancora punti oscuri che l’interrogatorio del giudice Roberto Battaglino ha evidentemente chiarito. Per l’uomo sono scattate subito le manette e riaperte le porte del carcere.
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