La polizia municipale aveva lanciato l’allarme. Oltre al dilagare dell’abusivismo, il problema era diventato anche di ordine pubblico. Si è reso necessario l’intervento degli Agenti della squadra mobile di Rimini, le cui indagini sono andate oltre alle bancarelle da spiaggia, ma hanno portato a smantellare un giro ben più ampio. 10 mila pezzi di merce contraffatta, valore di diverse migliaia di euro, sequestrati a Rimini e Bologna, basi del senegalese clandestino classe 77 attualmente in stato di fermo, e ritenuto dagli inquirenti il capo dell’organizzazione che opera sulla riviera. Borse di vari modelli, cinture, portafogli, scarpe, jeans tutti con marchi falsificati. L’uomo è stato intercettato a bordo di una fiat punto, con lui un quantitativo elevato di prodotti pronti per essere venduti. Le successive indagini hanno poi portato a scoprire che il senegalese, da qualche mese soggiornava in un Hotel di Bellariva dove aveva due camere: una in cui dormiva, l’altra colma di prodotti taroccati. Non esistono indagini sul Titano, qualche pacco contenente la merce falsificata è stato spedito anche da San Marino, ma questo non costituisce reato. L’uomo era in possesso di ben 13 telefonini e di un personal computer contenente le immagini di campionari contraffatti. Le indagini sono tuttavia ancora in corso ma il colpo inferto all’abusivismo è di quelli pesanti.
Riproduzione riservata ©