All'orizzonte ci sono possibili riorganizzazioni causate da classi che, in alcuni Castelli, potrebbero essere sempre meno numerose. E una spending review che incombe. In questo scenario, gli insegnanti delle elementari esprimono preoccupazione per il futuro e per la qualità della didattica. L'Usl si fa portavoce dei docenti che lamentano maggiori carichi amministrativi e burocratici, tra moduli da compilare e relazioni da consegnare, a scapito della loro attività principale: la didattica.
Tutto questo nonostante l'introduzione di nuovi strumenti come badge e registro elettronico. Si aggiunge, talvolta, una mancanza di sostituzioni, come spiega il sindacato. Il collegio docenti, segnala l'Usl, è diventato una “mera riunione” dove si trasmettono comunicazioni e disposizioni, senza poter fare proposte per la scuola. Mancanza di confronto anche con la direzione scolastica.
Meno bambini nascono, più difficoltà ci sono a formare le classi. Per questo, in alcuni plessi, potrebbero esserci riorganizzazioni. In parallelo, l'eventuale riduzione dell'orario di lavoro. Di recente l'incontro con il segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi. Un confronto, spiegano, svolto in un “clima collaborativo”. Se la situazione non dovesse migliorare, la categoria non esclude di ricorrere a forme di mobilitazione, anche se, al momento, è prevalso "la responsabilità".
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Giorgia Giacomini, segretario pubblico impiego Usl
Leggi il comunicato integrale
Tutto questo nonostante l'introduzione di nuovi strumenti come badge e registro elettronico. Si aggiunge, talvolta, una mancanza di sostituzioni, come spiega il sindacato. Il collegio docenti, segnala l'Usl, è diventato una “mera riunione” dove si trasmettono comunicazioni e disposizioni, senza poter fare proposte per la scuola. Mancanza di confronto anche con la direzione scolastica.
Meno bambini nascono, più difficoltà ci sono a formare le classi. Per questo, in alcuni plessi, potrebbero esserci riorganizzazioni. In parallelo, l'eventuale riduzione dell'orario di lavoro. Di recente l'incontro con il segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi. Un confronto, spiegano, svolto in un “clima collaborativo”. Se la situazione non dovesse migliorare, la categoria non esclude di ricorrere a forme di mobilitazione, anche se, al momento, è prevalso "la responsabilità".
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Giorgia Giacomini, segretario pubblico impiego Usl
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