La scuola non ci sta ed in una lunga lettera al governo i precari e soprannumerari di Medie, Superiori e Centro di Formazione Professionale, con l'appoggio dei colleghi di ruolo, mettono in fila tutte le criticità delle nuove procedure di assunzione del personale docente. Si chiede in estrema sintesi di rivedere l'allegato 2 sulla scuola sul quale i sindacati, in occasione dell'attivo dei quadri di martedì, avevano già chiesto un'integrazione.
Tra le criticità portate all'attenzione del governo c'è la tempistica: “perché una rivoluzione dei criteri di assunzione così importante – si legge- non è stata presa in considerazione prima della recente stabilizzazione condotta con criteri diversi e ben più “generosi”? Evidenziato come contraddittorio “assumere prima un gran numero di personale con soli tre anni di servizio, in barba all’imminente calo demografico, per poi correre ai ripari proponendo una legge che di fatto va a disincentivare il percorso degli aspiranti docenti”.
Si entra poi nello specifico dell'iter in questione che il progetto di legge, scrivono i precari della scuola, renderebbe più lungo e difficoltoso: un percorso ad ostacoli che in alcuni passaggi, come in caso di maternità, finirebbe col ledere i diritti alle pari opportunità e che nella prassi di valutazione col creare una discriminazione fra docenti per l’inclusione e docenti di disciplina, da tempo parificati nelle competenze e nel ruolo educativo.
“Un altro aspetto che ci ha lasciati perplessi riguarda la concezione assolutamente opaca e limitata della valutazione dei docenti che, per come è indicata nella bozza di legge, rischia di risolversi in una serie infinita di pro forma, insomma in una spirale burocratica fine a se stessa” In conclusione, gli insegnanti chiedono al governo di valutare seriamente una totale riscrittura, condivisa con il mondo della scuola, dell’Allegato 2.
I sindacati hanno già incontrato la direzione generale della Funzione Pubblica. A questo punto non resta che aspettare la nuova stesura del progetto di legge.