L’obiettivo è arrivare, non ad un coordinatore, ma ad un capo della polizia sammarinese. Una figura unica, autorevole, con forti poteri operativi e decisionali a cui dovranno fare riferimento i 240 effettivi di gendarmeria, guardia di rocca e polizia civile. Un cambiamento radicale nella gestione delle forze dell’ordine che l’esecutivo ha in animo di attuare e che sta ingenerando resistenze, ancor prima di essere concretizzato. La rivoluzione della polizia sammarinese, tentata e fallita da diversi governi, questa volta potrebbe davvero diventare realtà perché c’è una volontà politica forte e determinata. Tra il comandante della Gendarmeria Zechini e l’attuale esecutivo il feeleing non è mai stato dei migliori, ma le notizie su un’eventuale lettera di licenziamento sarebbero state messe in giro ad arte al solo scopo di creare instabilità. Zechini resterà fino alla scadenza del suo mandato – manca un anno e mezzo – e – secondo fonti bene informate - se ne andrà anzi tempo solo se deciderà lui di dimettersi o se verrà approvata, in tempi record, una legge che prevede l’avvicendamento di tutti i comandanti e la nomina di un solo capo della polizia. Circostanze, entrambe, piuttosto improbabili. Infine, l’indagine sui presunti casi di intercettazione illegale di segretari di stato, da parte di reparti deviati della gendarmeria. Indagine aperta su impulso dello stesso comandante Zechini: è un caso datato che sembra si avvii verso l’archiviazione; non è invece un caso che sia riemerso proprio in questi giorni, in cui il comandante è oggetto di illazioni e voci, per lo più ingiustificate.
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