Nella sua lettera, arrivata alla fine della scorsa settimana, non ha voluto dare spiegazioni per la sua decisione. “In questo contesto diventa difficile dire qualcosa – fa notare il segretario alla Giustizia Ivan Foschi – proprio perché le ragioni restano ignote. Se comunque il magistrato vorrà parlare con me, per il tempo che mi resta alla guida di questa segreteria, sarò ben lieto di riceverlo”. Buriani dal prossimo primo dicembre inizierà a godere delle sue ferie arretrate: ne ha parecchie, fino a maggio 2009, quando le sue dimissioni diverranno effettive. La legge sull’ordinamento giudiziario prevede un iter complesso per la sua sostituzione: il caso verrà presentato al consiglio giudiziario in seduta plenaria, quando presumibilmente si prenderà atto dell’impossibilità, per gli altri magistrati, di farsi carico del lavoro di Buriani, il quale ha in mano la metà della fase inquirente. Poi ci sarà la presa d’atto del Consiglio grande e generale, quindi la nomina della commissione che si occuperà del concorso per reclutare il nuovo togato: tre membri dovranno essere nominati dal Consiglio grande e generale, tre dal consiglio giudiziario. Quindi verrà emesso il bando di concorso. Tempi lunghi dunque, e a farne le spese sarà proprio la fase inquirente, che potrebbe subire un vistoso rallentamento. La legge sul giusto processo inoltre, riduce alquanto i tempi dell’attività istruttoria, e il rischio è che parecchi reati cadano in prescrizione, anche se dipende dal tipo di reato. Nel frattempo spetterà al magistrato dirigente ridistribuire temporaneamente i carichi di lavoro.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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