Un lavoro prezioso per il legislatore e un contributo per la modernizzazione del sistema. Così il Segretario di Stato per la giustizia Ivan Foschi commenta il libro di Alvaro Selva sottolineando anche che il nostro codice penale necessita di tutte quelle integrazioni che sono state al centro del semestre di presidenza sammarinese del Consiglio d’Europa: la violenza domestica, quella sulle donne e sui minori.
E’ un avvocato italiano Alessandro Petrillo a mettere in luce le qualità del codice penale sammarinese, sottolineando che recepisce, nell’aspetto metodologico, quello che in Italia si invoca da tempo, un legame forte fra la struttura della legge e i principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale. Sulle regole invece, sottolinea Petrillo, c’e’ molto da lavorare. Serve un nuovo codice di procedura penale perché uno Stato di diritto non può trascurare il cardine della legge. Petrillo porta come esempio il caso di un omicida rifugiato a San Marino che, grazie alle lacune della normativa sull’espatrio, è rimasto in Repubblica per oltre un anno. La vecchia stesura – ha detto – era velleitaria e bene avete fatto a lasciarla nel cassetto perché serve un codice di procedura penale agile e snello, più aderente alla vostra realtà. Il Presidente dell’Ordine degli avvocati Manuel Micheloni si è invece soffermato sulla carenza cronica di strumenti nel nostro sistema giudiziario per cui, ha ribadito, ogni strumento è gradito e necessario.
Ma perché Selva ha redatto questo commento al codice penale? L’idea, racconta, è nata quando ho partecipato agli esami dei tirocinanti e ho percepito il loro disagio nel non avere un punto di riferimento organico, capace di cogliere anche gli aspetti fondamentali del diritto. Il nostro codice penale, ribadisce Selva, ha un ottimo impianto, va conservato integrandolo con i nuovi problemi sociali. Ma, conclude, bisogna anche offrire al Paese gli strumenti di conoscenza del diritto.
E’ un avvocato italiano Alessandro Petrillo a mettere in luce le qualità del codice penale sammarinese, sottolineando che recepisce, nell’aspetto metodologico, quello che in Italia si invoca da tempo, un legame forte fra la struttura della legge e i principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale. Sulle regole invece, sottolinea Petrillo, c’e’ molto da lavorare. Serve un nuovo codice di procedura penale perché uno Stato di diritto non può trascurare il cardine della legge. Petrillo porta come esempio il caso di un omicida rifugiato a San Marino che, grazie alle lacune della normativa sull’espatrio, è rimasto in Repubblica per oltre un anno. La vecchia stesura – ha detto – era velleitaria e bene avete fatto a lasciarla nel cassetto perché serve un codice di procedura penale agile e snello, più aderente alla vostra realtà. Il Presidente dell’Ordine degli avvocati Manuel Micheloni si è invece soffermato sulla carenza cronica di strumenti nel nostro sistema giudiziario per cui, ha ribadito, ogni strumento è gradito e necessario.
Ma perché Selva ha redatto questo commento al codice penale? L’idea, racconta, è nata quando ho partecipato agli esami dei tirocinanti e ho percepito il loro disagio nel non avere un punto di riferimento organico, capace di cogliere anche gli aspetti fondamentali del diritto. Il nostro codice penale, ribadisce Selva, ha un ottimo impianto, va conservato integrandolo con i nuovi problemi sociali. Ma, conclude, bisogna anche offrire al Paese gli strumenti di conoscenza del diritto.
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