Una lettera anonima arrivata due mesi fa al Questore di Rimini, Oreste Capocasa, riapre un caso di “lupara bianca” degli anni Ottanta. L’anonimo mittente confessava l’omicidio di Arcangelo Romano, vittima nella guerra tra bande scoppiata 30 anni fa per il controllo delle bische clandestine in Romagna. Nella lettera l’anonimo spiegava anche dove trovare il cadavere fatto sparire nel 1983. Per quell’assassinio fu arrestato Domenico Saccà, 59enne tuttora ai domiciliari che si è sempre detto innocente. La lettera è ora nelle mani del sostituto procuratore Marino Cerioni, che segue il caso, e non si escludono nuovi sopralluoghi nei prossimi giorni.
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