Chi va in spiaggia, rischia di prendere multe veramente salate per piccole infrazioni che, nella maggior parte dei casi, non sono conosciute. Infatti, nel codice della navigazione, c’è un regio decreto che fissa sanzioni fino a due milioni delle vecchie lire, per chiunque non osserva un provvedimento dato dall’autorità competente in merito all’uso del demanio e delle zone portuali. Il problema però sta nel fatto che non è la legge a precisare cosa si può o non si può fare, perché il tutto è demandato alla Capitaneria di Porto. Ogni anno fioccano multe per divieti come il cane in spiaggia, il gioco del pallone o della pallavolo, le pertinenze della battigia, i 300 metri per gli acquascooter e spesso, nelle strutture organizzate, si trovano cartelli dove non è indicato nulla di tutto ciò. Non resta che tenere d’occhio le regole sempre valide e che riguardano il mare: è vietata la pesca subacquea entro 500 metri dalla spiaggia frequentata da bagnanti, è vietato praticare sci nautico in ore notturne e entro 200 metri dalla battigia, è vietato parcheggiare veicoli sulla spiaggia e appropriarsi di relitti ritrovati in mare. Ricordiamo inoltre che le tariffe degli stabilimenti sono liberalizzate. Occorre però esporle in modo chiaro. Non c’è scontrino fiscale per lettini, sdrai, ombrelloni, pedalò, piccole barche a motore, spogliatoi, docce e cabine. Deve invece essere rilasciato per le attività non attinenti come piscine, corsi di nuoto, surf e sub, saune e bagni speciali, servizi e cure estetiche, sorveglianza parcheggi, deposito imbarcazioni, somministrazione di cibi e bevande in qualunque struttura si trovi all’interno dello stabilimento balneare. Il mancato scontrino consiste in una multa fino a mille euro.
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