Brutta sorpresa per i fumatori sammarinesi: da due giorni, esattamente dall’8 marzo, sono aumentati tutti i tipi di sigarette. 'Si tratta – spiegano dal provveditorato di stato – di aumenti necessari per adeguarsi ai rialzi decisi dall’Italia che, essendo in area Unione Europea, deve rispettare un costo minimo di 3 euro a pacchetto'. Cosa che si ripercuote inevitabilmente anche sulle tasche dei fumatori sammarinesi. Infatti, in base alla convenzione tra Italia e San Marino, il Titano deve mantenere lo stesso differenziale che deve essere del 10% oppure di 40 centesimi inferiore rispetto al prezzo imposto dall’Italia. Quindi, nonostante gli ultimi rincari, il prezzo delle bionde in Repubblica resta competitivo, sebbene – come ha rilevato l’Istat - gli aumenti più consistenti nell’ultimo anno sono stati registrati in questo settore, dove l’indice è cresciuto del 4,97%.
E la Repubblica, nonostante la legge Sirchia e i continui rincari sul fumo, non registra il calo di vendite riscontrato invece nelle zone limitrofe. 'Nessuna difficoltà - confermano dal provveditorato – anzi casomai registriamo un incremento delle richieste'.
E la Repubblica, nonostante la legge Sirchia e i continui rincari sul fumo, non registra il calo di vendite riscontrato invece nelle zone limitrofe. 'Nessuna difficoltà - confermano dal provveditorato – anzi casomai registriamo un incremento delle richieste'.
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