Non è questione da poco. Fra poco più di una settimana l'obbligatorietà del Green Pass escluderà i vaccinati dallo Sputnik da una serie di attività in Italia, ma il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, in un'intervista a “Il Messaggero”, apre uno spiraglio.
"Bisogna trovare una soluzione per i moltissimi italiani che, loro malgrado, si trovano in una sorta di limbo in attesa di capire cosa fare per avere il Green Pass - ha detto -. Ho fatto inoltrare diverse richieste formali dal mio ufficio, spero che entro la fine del mese vengano finalmente sciolti tutti questi nodi". Tra i quali compare anche quello legato ai 600 volontari italiani che hanno partecipato alla sperimentazione di Reithera e che oggi, al pari di Sputnik, non sono considerati vaccinati in Italia. "Anche in questo caso - ha concluso Sileri - si può valutare di concederlo dopo aver verificato la presenza degli anticorpi".
"C'è poi la questione dei cittadini di San Marino - ricorda Sileri - dove è stato somministrato il vaccino russo. Ebbene, in Italia non risultano vaccinati ed è assurdo. Bisogna invece concedere il Green pass, magari dopo aver valutato il titolo anticorpale". Per la soluzione "l'ipotesi più semplice che si sta valutando è quella di riconoscere lo Sputnik al pari dei vaccini ricompresi nell'elenco dell'Oms, e quindi procedere al rilascio del Green pass a quanti siano stati immunizzati con questo vaccino".
Intanto, proprio sulla questione, l'assessore regionale alla Sanità Donini scrive al ministro della Salute Speranza sottolineando le grosse difficoltà per persone, attività economiche e relazioni tra comunità vicine che il mancato riconoscimento dello Sputnik sta creando. La Regione chiede, in sostanza, come “regolamentare la mobilità dei cittadini e dei lavoratori "frontalieri" per evitare altre difficoltà alle attività economiche del territorio, tema che può riguardare anche altre regioni di confine e su cui è necessario un riscontro urgente".