La risposta di Bashar Al Assad attraversa anche la piazza. La manifestazione dei sostenitori del presidente siriano organizzata a Damasco prosegue infatti la scia di sangue che attraversa la Siria. Trenta persone sono morte ieri ad Homs, nel centro del paese, negli scontri tra opposte fazioni. Ma il conto dei caduti non si ferma mai, soprattutto dopo la costituzione a Istanbul del “Consiglio di salvezza nazionale” per coordinare il dissenso. La ribellione si manifesta con il crescente numero di disertori, come raccontano i testimoni ad Albu Kamal, nella provincia orientale di Deir Al- Zor. E la repressione non perdona. Il movimento di contestazione attivo ormai da 4 mesi ha già pagato un prezzo molto alto: 1400 morti e 12 mila arrestati tra cui molti militanti dei diritti umani.
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