Il sangue continua a scorrere in Siria dove i movimenti di opposizione ad Assad – che nei primi mesi di rivolta venivano definiti pacifici - ricorrono sempre più spesso ad attentati dinamitardi. L’ultimo di questi nel nord-ovest del Paese, ad al Mastouma: tra Ariha e Idlib. Una doppia esplosione ha investito un autobus delle forze di sicurezza, che trasportava prigionieri. Almeno 14 persone sono morte e 26 sono rimaste ferite. Attentato confermato perfino dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicina all’opposizione con sede a Londra. Pesantissimo anche il bilancio degli scontri avvenuti nella regione di Jisr al Shugour tra esercito regolare siriano e disertori. 23 i morti. Questo, almeno, è quanto riferisce Al Jazeera: l’emittente del Qatar – Paese ostile a Damasco – è accusata dalle autorità siriane di fomentare le rivolte e distorcere le notizie. Intanto Washington sta considerando l’idea di chiudere l'ambasciata degli Stati Uniti in Siria per garantire la sicurezza del personale diplomatico.
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