Ancora tensioni in Siria, dove l'esercito siriano libero, piattaforma dei soldati che si sono uniti ai manifestanti anti-regime e comandata da Riad Assaad ha annunciato la creazione di un Consiglio militare provvisorio, con l’obiettivi di “far cadere il regime, proteggere la popolazione e le proprietà pubbliche e private del Paese, impedire l'anarchia dopo la caduta della dittatura". Intanto, ancora sangue e repressione, 17 i morti. L'ambasciatore francese a Damasco, Eric Chevallier è stato richiamato in patria, chiuse le rappresentanze consolari di Aleppo, nel nord, e di Latakia. E proprio a Latakia, come a Damasco migliaia di lealisti sono scesi in piazza per il 41/mo anniversario del golpe che nel 1970 portò al potere Hafez al Assad, padre dell'attuale presidente Bashar per esprimere il loro sostegno al raìs e condannare la decisione della Lega Araba di sospendere l'adesione della Siria all'organizzazione inter-araba. Turchia e Lega Araba si dicono contrarie a "qualsiasi intervento straniero in Siria". Lo si legge in un comunicato congiunto al termine del Forum cooperazione turco-araba, svoltosi a Rabat. Nel testo si fa appello all'adozione di "misure urgenti" per proteggere i civili.
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