Sono almeno 10 i siriani uccisi oggi da forze fedeli al presidente Bashar al Assad in diverse località del Paese. Non si hanno invece conferme del presunto assalto di militari anti regime contro una sede del partito Baath. La notizia era stata riportata da Cnn e Al Arabiya. Dagli Emirati Arabi arriva la condanna all’attacco di ieri ai danni della propria ambasciata a Damasco, e il premier turco Erdogan esorta la comunità internazionale dicendo che il mondo non può rimanere in silenzio di fronte alla violenza del regime siriano. Il segretario generale della Lega Araba Nabil El Arabi ha ricevuto minacce da parte di lealisti del regime di Damasco: l’organismo arabo sabato scorso ha deciso di sospendere la Siria dalla Lega, affinché ponga fine alla violenta repressione dei manifestanti. La Lega ha anche deciso l’invio di una missione di osservatori, ma per El Arabi la missione potrà partire solo se da Damasco arriveranno garanzie sulla sua sicurezza.
Un giornale turco sostiene che la Turchia è pronta ad appoggiare, a determinate condizioni, l’imposizione di una “no-fly zone” in Siria per proteggere le forze dell’opposizione del regime di Damasco. Il quotidiano Sabah precisa che la zona di interdizione al volo sarebbe usata per dare rifugio a disertori dell’esercito siriano e profughi civili, espandendola gradualmente. Col tempo verrebbe inclusa anche la città di Aleppo, e assumerebbe il ruolo giocato da Bengasi nella ribellione contro il colonnello Gheddafi in Libia.
Un giornale turco sostiene che la Turchia è pronta ad appoggiare, a determinate condizioni, l’imposizione di una “no-fly zone” in Siria per proteggere le forze dell’opposizione del regime di Damasco. Il quotidiano Sabah precisa che la zona di interdizione al volo sarebbe usata per dare rifugio a disertori dell’esercito siriano e profughi civili, espandendola gradualmente. Col tempo verrebbe inclusa anche la città di Aleppo, e assumerebbe il ruolo giocato da Bengasi nella ribellione contro il colonnello Gheddafi in Libia.
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