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Sisma Emilia. Giornata di lutto: piove sui terremotati. Celebrati i funerali di Don Ivan Martini

4 giu 2012
Sisma Emilia. Giornata di lutto: crollata torre NoviSisma Emilia. Giornata di lutto: piove sui terremotati. Celebrati i funerali di Don Ivan Martini
Sisma Emilia. Giornata di lutto: piove sui terremotati. Celebrati i funerali di Don Ivan Martini - -
Giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto in Emilia. Oggi anche i funerali di Don Ivan Martini, il parroco di Rovereto morto nel crollo della sua chiesa, per salvare una statua della Madonna. Una delle figure simbolo di questa tragedia. Ed è stata una lunga notte di paura per gli sfollati nelle tendopoli e nelle strutture di accoglienza, oggi sono una pioggia battente. In molti hanno preferito restare all'aperto deve la nuova forte scossa- magnitudo 5.1 - avvertita ieri sera in tutto il nord Italia che ha fatto crollare quel che ancora restava della settecentesca della torre dell'orologio di Novi. E da Bologna il ministro Severino lancia una proposta: impiegare parte dei detenuti per la ricostruzione dell'Emilia. L'iniziativa riguarderebbe i detenuti non pericolosi e già in regime di semilibertà.
Nel video il servizio dell'inviato Sergio Barducci.

TUTTI I FLASH DALLE AGENZIE
19.15 - Modena chiude anticipatamente anna scolastico
Anno scolastico terminato per elementari, medie e superiori nel territorio comunale di Modena. Il sindaco Giorgio Pighi, "per evitare ulteriori disagi a studenti e famiglie", ha firmato l'ordinanza per la sospensione dell'attività didattica fino al 9 giugno. Al termine delle verifiche, personale amministrativo e insegnanti potranno accedere agli uffici per organizzare gli scrutini. Nidi e materne riapriranno a fine controlli. Chiusura anticipata delle scuole anche in 13 comuni del Reggiano: Boretto, Brescello, Campagnola, Correggio, Fabbrico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo e San Martino in Rio. La decisione riguarda tutte le scuole elementari, medie inferiori e superiori, ad eccezione delle classi di terza media e di terza e quinta superiore, alle quali verrà comunque garantita la possibilità di preparare e sostenere gli esami. Aperti, inoltre, nidi e materne. A Bologna, invece, l'Amministrazione comunale al termine dei sopralluoghi ha deciso la chiusura di sette scuole fino a sabato per permettere di approfondire le verifiche sui danni.

18.12 - Enel controlla in volo rete elettrica di Modena
E' iniziata nel pomeriggio l'ispezione aerea per controllare lo stato di salute delle linee Enel di media tensione a 15.000 Volt nei comuni di Modena colpiti dal sisma. L'operazione di monitoraggio aereo, che Enel Distribuzione esegue ogni anno sui propri impianti, è stata predisposta eccezionalmente con anticipo a Modena e provincia al fine di prevenire situazioni di criticità o eventuali guasti nelle aree coinvolte dal terremoto. Eseguita tramite l'impiego di un elicottero equipaggiato con speciali apparecchiature fotografiche, prevede il sorvolo in elicottero a bassa quota di 444 Km di linea di media tensione per consentire la rilevazione visiva e fotografica di eventuali anomalie sugli impianti. L'intervento viene fatto con le linee elettriche in tensione senza ricorrere quindi ad alcuna interruzione del servizio elettrico. Terminata il controllo delle linee nel modenese, Enel proseguirà l'ispezione nei comuni di Ferrara con l'obiettivo di monitorare 879 km di linee aeree. "La costante verifica dello stato di salute delle nostre linee e la rilevazione di eventuali situazioni che richiedano interventi tecnici è un'attività fondamentale per garantire la continuità e la qualità del servizio elettrico. In questo momento abbiamo ritenuto prioritario intervenire nelle zone di Modena e di Ferrara per rafforzare la nostra attività di prevenzione e controllo - spiega Roberto Nisci, responsabile Enel Direzione Territoriale Rete Emilia Romagna Marche".

18.03 - A Mantova anno scolastico chiuso in anticipo
Il sindaco di Mantova Nicola Sodano ha ordinato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private del territorio comunale fino al 9 giugno. In pratica viene dichiarata la conclusione anticipata, a Mantova, dell'anno scolastico a causa delle continue scosse di terremoto. La decisione è stata presa oggi al termine di un vertice con il direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio. Nessuna decisione è stata presa, invece, per le scuole negli altri comuni colpiti dal sisma: lì saranno i sindaci a decidere. Per quanto riguarda il capoluogo, Comune e dirigenza scolastica stanno individuando le sedi più idonee per garantire lo svolgimento degli esami di terza media e di maturità, anche ricorrendo a una sorta di 'mutuo soccorso' tra scuole.

17.15 - Modena. Celebrati funerali altre vittime
Oltre a quelli di don Ivan Martini, parroco di Rovereto di Novi, sono stati celebrati oggi nel Modenese i funerali di altre due vittime del sisma del 29 maggio. A Cavezzo si sono tenute le esequie di Enzo Borghi, 72 anni, che era deceduto nella propria abitazione. La cerimonia è stata officiata a Villa Rosati, poi il sindaco di Cavezzo Stefano Draghetti ha ricordato la vittima davanti al cimitero del paese che, da oggi, è chiuso per precauzione. Un rito sobrio e composto, con due corone di fiori - una del presidente della Repubblica e uno del presidente del Consiglio - ad accompagnare il feretro insieme a quella, con fiori bianchi e gialli, del Comune. Presenti anche i vertici dei carabinieri di Modena e il vice prefetto Mario Ventura. Distrutta dal dolore la compagna dell'uomo, che amava giocare a bocce e ballare. A Modena invece è stato celebrato il funerale di Mauro Mantovani, l'imprenditore di 64 anni morto per il crollo del capannone della sua azienda biomedicale 'Aries' a Mirandola. Gremita per il rito funebre la chiesa di Gesù Redentore, e tanta la commozione tra i dipendenti dell'azienda per l'addio al titolare. Presente anche il sindaco di Mirandola, Maino Benatti. La famiglia della vittima, per voce del celebrante, ha ringraziato i presenti e "specialmente i giovani. Sono loro - hanno voluto sottolineare la vedova e il figlio di Mantovani - che più degli altri potranno contribuire con la propria opera e il proprio aiuto alla rinascita di una comunità in questo momento di grande difficoltà".

16.35 - A Bologna situazione sotto controllo
Situazione "sotto controllo" a Bologna dopo la nuova scossa di terremoto che ieri sera ha fatto tremare tutto il Nord Italia. Lo sostiene l'assessore comunale alla Protezione civile del capoluogo emiliano, Luca Rizzo Nervo, che in Consiglio comunale ha fatto il punto sull'emergenza terremoto. "E' una situazione di comprensibile preoccupazione da parte dei cittadini - ha detto l'assessore Rizzo Nervo - ma per fortuna anche dopo l'evento ulteriore di ieri sera non si riscontrano danni generalizzati a cose e persone di particolare gravità". Dopo la scossa di ieri sera, che ha spinto i cittadini ad effettuare quasi mille telefonate alla centrale operativa della Polizia municipale, questa mattina è scattata la quarta verifica delle ultime due settimane sui plessi scolastici. "Le scuole Molino Tamburi, che sono state precauzionalmente chiuse, domani riapriranno". "La situazione è presidiata, monitorata puntualmente e nessuno è lasciato solo davanti alla paura e alle preoccupazioni - ha concluso l'assessore Rizzo Nervo - che il terremoto può ingenerare".

16.31 - Parmigiano: task force dal Trentino
La Protezione civile di Trento mette a disposizione fino a 6.000 volontari per aiutare i caseifici nello svuotamento dei magazzini danneggiati dal sisma; una task-force di "persone esperte - spiega il presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, Giuseppe Alai - in grado di gestire situazioni d'emergenza, dotate di tutte le competenze necessarie ad operare in sicurezza, alle quali siamo profondamente grati, così come lo siamo nei confronti di tutti coloro che in questa fase stanno agendo con efficacia e rapidità e, molto spesso, lontani dai riflettori. Si tratta di una straordinaria iniziativa proprio a favore dei caseifici", cinque dei quali sono dichiarati inagibili. L'operazione, concordata con il Consorzio di tutela al fine di liberare al più presto le strutture danneggiate collocando il prodotto in strutture idonee alla stagionatura per le forme non danneggiate, e alla conservazione per quelle che dovranno prendere la via della fusione o del grattugiato, vede già oggi i primi volontari al lavoro nelle aree reggiane e modenesi. Ed è partita, come precisa il Consorzio in una nota, "grazie al ruolo attivo esercitato dall'Assessore alla Protezione civile dell'Emilia Romagna, Paola Gazzoli, dall'assessore all' agricoltura, Tiberio Rabboni, dal direttore della Federazione delle cooperative trentine, Carlo Dallasega, e dal responsabile della protezione civile trentina, Raffaele De Col".

15.36 - La solidarietà alle vittime da parte della CSU
La Centrale Sindacale Unitaria, nell’esprimere profondo cordoglio e solidarietà alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite da ripetute scosse di terremoto, che hanno causato alcune decine di vittime, in gran parte lavoratori travolti dal crollo delle strutture aziendali, ha aderito all’iniziativa di aiuto alle popolazioni coinvolte promossa dalla Croce Rossa Sammarinese, destinando un proprio contributo. Oltre a ciò, la CSU invita tutti i lavoratori, i pensionati e i cittadini ad aderire all’iniziativa, destinando un contributo pari - indicativamente - ad almeno un’ora di lavoro, presso i conti correnti della Croce Rossa Sammarinese accesi in tutte le banche del Titano. In tal senso, recandosi in qualsiasi sportello bancario della Repubblica, occorre semplicemente indicare la causale “PRO-TERREMOTATI EMILIA ROMAGNA”. Sul piano organizzativo, è anche possibile accordarsi a livello aziendale e delegare il datore di lavoro a detrarre dalla busta paga il proprio contributo, versando i relativi importi sugli specifici conti correnti.

15.22 - Severino: 350 detenuti spostati per emergenza
Sono state inoltre sospese le nuove assegnazioni: gli interventi emergenziali riguardano in particolare Modena e Bologna. "In certe situazioni - ha aggiunto il Guardasigilli - occorre agire in maniera tempestiva, efficace per alleggerire situazione determinata non solo dai numeri, ma anche dalle preoccupazioni". La decisione è stata presa questa mattina stessa, dopo l'ultima forte scossa di ieri sera: "Una cosa è reggere all'emozione di una scossa, un'altra a quella di un continuo scuotimento che tutte le notti vi sta accompagnando". Il sisma si aggiunge al sovraffollamento, ad esempio a Bologna, dove è gestito "in maniera eccellente" dalla direzione e dalla polizia penitenziaria. Proprio per gli agenti si sta organizzando "un sovrannumero", cioé l'arrivo da fuori di altro personale. "In modo da dare a voi - ha detto, rivolta agli operatori - che tanto avete fatto in un momento così difficile, turni di riposo un po' più rasserenanti che vi consentano di stare vicino alle vostre famiglie" nelle zone colpite. Questo è quello che si può fare "dal punto di vista umano" di fronte ad un fenomeno "sovrumano". A chi ha domandato da dove arriveranno i rinforzi, Severino ha spiegato che la questione è allo studio in queste ore: "Ci sono cose impossibili che si riescono a fare", ha assicurato.

15.21 - Limiti al traffico e strade ancora chiuse
E' tornato transitabile anche per i mezzi fino a 45 tonnellate il ponte sulla tangenziale di Finale Emilia (Modena), oggetto nei giorni scorsi di un intervento di ripristino dei danni causati dal terremoto. Lo ha reso noto il centro coordinamento soccorsi di Marzaglia, spiegando che rimane in vigore il limite di velocità di 30 km/h. Analoga limitazione e il divieto di transito per i mezzi pesanti rimangono invece per il cavalcaferrovia di San Felice sulla Sp 468. Sempre a San Felice, è stato disposto il rallentamento dei treni alla velocità di 60 km/h sulla linea Bologna-Verona per un tratto di 300 metri a ridosso della torre piezometrica di Aimag, controllata 24 ore su 24 perché pericolante. Permangono limitazioni al traffico anche per il ponte sul Panaro a Bomporto sulla Sp 1, transitabile da mezzi fino a 18 tonnellate bus compresi, e per il ponte sul Secchia a Concordia sulla Sp 8, chiuso a tutti i veicoli. Numerose le chiusure al transito: sulla Sp 7 a Fossa di Concordia, sulla Sp 5 nel centro abitato di Cavezzo, sulla Sp 11 in corrispondenza della chiesa di San Possidonio e sulla Sp 468 in prossimità della chiesa di Massa Finalese, sulla Sp 468 dall'incrocio con la statale 12 al polo industriale di San Felice, sulla Sp 11 dall'incrocio con la Sp 467 fino al km 3+800, sulla Sp 413 nel centro abitato di Novi. A Bastiglia, via Chiaviche è chiusa al traffico per pericolo di crolli fino alla completa demolizione di un fabbricato pericolante.

14.43 - Psicologo tendopoli: ansia, ma non rassegnazione
"Rivivere scosse di pari entità e a breve tempo da un primo forte sisma fa pensare: 'non finisce piu''. Per qualcuno c'é stata un'accentuazione dell'ansia, ma non c'é né scoramento né rassegnazione". Lo spiega Franco, psicologo della Misericordia che non rincorre la notorietà, che in questi giorni lavora nella tendopoli allestita dalla Protezione Civile a San Possidonio (Modena), uno dei paesi colpiti dal terremoto. "Ieri - racconta Franco descrivendo le reazioni alla forte scossa avvertito attorno alle 21.00 - c'é stata una reazione tutto sommato composta. Tutti sono usciti dalle tende, ma a parte un paio di crisi di panico, per il resto non ci sono state criticità. Il pensiero più diffuso è che non finisca più, ma se dovessi descrivere l'atteggiamento degli sfollati che sono ospiti qua userei un termine tecnico, 'resilienza', cioé la capacità di resistere agli eventi avversi".

13.29 - Sismologo: crolli per qualità edifici
I danni verificatisi agli edifici delle zone colpite dal terremoto in Emilia non dipendono dal terreno, ma dagli edifici, cioé da come sono stati costruiti e dal rispetto o meno delle leggi antisismiche: è questa la conclusione cui è giunto Marco Mucciarelli, docente di Sismologia presso l'università della Basilicata che collabora con il Cnr, che ha monitorato i danni agli edifici in tutti i paesi dell'area dell'epicentro del sisma. "Rispetto ad altri terremoti, come quello dell'Aquila - spiega - in cui c'era stata una risposta molto variabile del terreno da una zona all'altra dell'area, e che ha aggravato ulteriormente i danni in edifici anche ben costruiti, per l'Emilia la situazione è diversa. Abbiamo riscontrato sul terreno della pianura padana una risposta molto uniforme". Il che significa che i danni subiti "dipendono dallo stato dell'edificio. E il fatto che molti abbiano subito danni gravi, induce a pensare che siano stati costruiti male". A incidere sulla stabilità degli edifici c'é anche il prolungarsi delle scosse. "La prima scossa ha lesionato alcuni edifici in modo visibile e altri in modo non evidente - continua Mucciarelli - Le altre scosse hanno quindi trovato degli edifici indeboliti dalla prima scossa. E' per questo che a Mirandola e Novi hanno prodotto più danni, mentre nell'area del ferrarese, dove le ultime scosse sono state meno sentite, sono stati minori". Per quanto riguarda la liquefazione del terreno, cioé le miscele di acqua e sabbia salite in superficie dal terreno, "abbiamo rilevato che si è verificata solo nel primo episodio sismico - conclude l'esperto - e si è trattato di un evento molto direzionato. Cioé tutti i punti di liquefazione sono allineati e vicini tra loro. C'é quindi da capire se la colpa sta nella deviazione del fiume Reno, che ha lasciato dei sedimenti sul suo letto, o se vi sono altri terreni con lo stesso problema. Su questo la regione Emilia Romagna sta effettuando dei campionamenti".

12.29 - Pioggia mette a dura prova sfollati mantovani
Dopo la grande paura di ieri sera per la scossa di magnitudo 5.1, il basso mantovano si è svegliato sotto una pioggia battente che sta mettendo a dura prova la resistenza degli oltre duemila sfollati nei campi allestiti in tredici Comuni. L'ultima notte ha visto rientrare nei campi quelle persone che domenica lo avevano lasciato per ritornare nelle abitazioni dichiarate agibili. A Quistello da 84 persone si è saliti in fretta a 130, così come nel campo principale di Moglia, dove si è tornati a quota 300. Alla luce del giorno i danni causati dalla scossa di ieri sera appaiono gravi, ma limitati agli edifici già lesionati in precedenza nei centri storici dichiarati zona rossa, mentre continuano le verifiche, da parte dei tecnici dei vari Comuni e dei vigili del fuoco, sulla staticità di abitazioni private e edifici pubblici. La paura, però, non abbandona la gente che poco dopo le 9 di questa mattina ha avvertito un'altra forte scossa di 3.4 gradi. A Mantova nel pomeriggio si terrà un vertice tra le autorità provinciali e il direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio per decidere la chiusura anticipata dell'anno scolastico in tutta la provincia.

12.15 - A Sassuolo l'anno scolastico è terminato con qualche giorno d'anticipo. Con ordinanza del sindaco Luca Caselli, alla luce dell'ulteriore scossa di terremoto, di magnitudo 5.1 di ieri sera con epicentro tra Novi, Concordia e San Possidonio, l'amministrazione comunale ha deciso di sospendere l'attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado sul territorio sassolese fino a sabato 9 giugno compreso, sancendo in questo modo il termine dell'anno scolastico. "La scossa di ieri sera - è il commento del primo cittadino - è stata avvertita distintamente in città. Già da questa mattina i tecnici comunali erano al lavoro per le verifiche su tutti gli edifici pubblici, scuole comprese, ma comprendiamo il timore di studenti, genitori e insegnanti, senza dimenticare il fatto che un'attività didattica a singhiozzo serve davvero a poco. Abbiamo quindi deciso di chiudere in via precauzionale tutte le scuole". La riapertura per gli esami di fine anno, informa il Comune, sarà subordinata alle necessarie ed approfondite verifiche da parte dei tecnici.

12.05 - Come da previsioni del servizio meteo regionale, piove dalla prima mattinata sull'Emilia-Romagna e quindi anche nelle zone colpite dal sisma. E' una pioggia battente, prevista nell'allerta meteo diffusa ieri dalla Protezione civile e che dovrebbe esaurirsi entro la prossima notte. La 'fase di attenzione' terminerà infatti alle 2. La tendenza nelle 24 ore successive è all'esaurimento dei fenomeni.

10.05 - Un breve applauso ha accolto il feretro di don Ivan Martini, al suo arrivo nella chiesa di Quartirolo di Carpi. Sulla bara del prete, scomparso nel crollo della chiesa di Rovereto di Novi in seguito alla scossa sismica dello scorso martedì, è adagiata una tonaca bianca, una stola bianca bordata di rosso. All'interno della chiesa nuova di Quartirolo, palpabile la commozione dei tanti parrocchiani di don Ivan: da quelli del Cremonese di cui era originario, giunti in pullman, a quelli della parrocchia di Rovereto di Novi, fino a quelli di Quartirolo, chiesa in cui ha servito come viceparroco per dieci anni. Le esequie, cui prenderanno parte diversi parroci delle diocesi di Cremona e Modena, verranno concelebrate dal vescovo di Carpi, Francesco Cavina, da quello di Cremona, Dante Lanfranconi oltre che dal vescovo emerito di Carpi, Elio Tinti, da quello di Modena Antonio Lanfranchi e da quello di Cesena, Douglas Regattieri. Con loro anche il parroco di Quartirolo di Carpi, don Fabio Barbieri, che proprio ieri ha preso possesso della chiesa carpigiana.

10.00 - Altre tre scosse di terremoto, tutte oltre il terzo grado della scala Richter, hanno interessato la zona compresa tra le province di Modena e Mantova. Alle 9.21 la più recente, del 3.2, avvertita dalla popolazione in provincia di Modena, con epicentro tra Concordia, San Possidonio e Mirandola. Poco prima, alle 9.04, una scossa del 3.4 tra Concordia (Modena), Moglia e San Giacomo delle Segnate(Mantova). La più forte, del 3.9, alle 8.55, ancora tra Concordia, San Possidonio e Moglia.

09.30 - La pioggia nelle prossime ore diventerà sempre più battente, è una compagnia di cui avremmo fatto volentieri a meno. Le asticelle vengono messe ad un' altezza sempre maggiore, ma non ci scoraggiamo e andiamo avanti, le difficoltà ci sono, ma ci sono le forze per superarle". E' il commento del capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, dopo la nuova forte scossa di terremoto avvertita ieri sera in Emilia e la pioggia, cominciata a cadere nella prima mattinata. "Sono molto confortato da quello che vedo - ha aggiunto a SkyTg24 - Sto girando nei campi, incontrando volontari e sindaci, c'é ancora grande reattività. Dobbiamo andare avanti e non dobbiamo abbatterci in un momento estremamente complicato e difficile". Sul territorio colpito dal terremoto sono all'opera oltre 4.500 persone del sistema di Protezione civile nazionale, i campi allestiti sono 38, oltre a diverse altre strutture. "Stiamo fornendo assistenza anche alle persone che hanno deciso di non accedere alle tendopoli", ha detto ancora Gabrielli, ricordando anche il contributo degli alberghi. "La macchina è al momento nella capacità di fornire quello che è doveroso fornire. Purtroppo anche il numero delle persone assistite varia a seconda della percezione che la gente ha e dello stato di paura che vive". "Adesso - ha concluso - avremmo bisogno solo di due cose, che il tempo fosse un po' più clemente e che le scosse ci dessero un minimo di tregua. Qui ci sono le condizioni, le forze, la voglia di andare avanti. Credo che questa terra ce la farà, e ce la farà alla grande".

08.45 - Una nuova, lieve, scossa di terremoto, di magnitudo 2.5, è stata avvertita dalla popolazione tra le province di Modena e Mantova alle 7.26 di questa mattina. Le località più prossime all'epicentro sono Novi di Modena, Concordia e San Possidonio (Modena) e Moglia (Mantova). Sono in corso le verifiche da parte della Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile.

07.45 - Si è aperta una nuova giornata, quella del lutto nazionale, nelle zone dell'Emilia colpite dal terremoto e nuovamente provate dalla forte scossa, di magnitudo 5.1, registrata alle 21.20 di ieri. Ed è stata un'altra lunga notte di paura e di attesa nelle tendopoli e nelle strutture allestite per accogliere gli sfollati. Molti hanno invece preferito passare la notte all'aperto, chi in auto, chi in camper, qualcuno ha scandito le ore girando in bici. Oggi scuole chiuse tra il Modenese e il Mantovano. La scossa, avvertita in tutto il Nord Italia e non solo, ha avuto epicentro nel Modenese in una zona compresa tra Novi, Cavezzo, Concordia, San Possidonio e Mirandola. Non ha provocato feriti, ma solo qualche malore per lo spavento tra la popolazione, e nuovi crolli nelle 'zone rosse', già interdette alle persone, tra cui quella della torre dell'orologio di Novi, da tre secoli esatti simbolo della cittadina. Nella notte poi un'altra scossa, nella stessa zona, di magnitudo 3.1. Oggi su tutta l'Emilia-Romagna, dopo una domenica calda e soleggiata, sono previste piogge, anche di forte intensità; la Protezione civile regionale ieri ha emesso un'allerta meteo, in vigore fino alle due della prossima notte. Poi la situazione, secondo le previsioni, migliorerà. "La nostra torre è crollata ma noi non crolliamo, siamo in piedi, ce la faremo perché abbiamo le forze per farcela", ha commentato fiduciosa il sindaco di Novi, Luisa Turci, che aveva già avuto la propria abitazione lesionata, come quella di tanti concittadini, dopo la rovinosa scossa di martedì scorso. "Le nostre priorità devono cambiare, è una situazione che ci cambia la vita attuale", ha aggiunto, con un 'ricordo' anche per l'antica torre crollata: "Nonostante i danni batteva ancora le mezz'ore, da 'malata' funzionava nonostante fosse quasi giù, ci dava speranza. Ora non c'é più"

07.35 - "Perché tremi ancora terra mia? Perché?" Se lo chiede su Twitter Laura Pausini. La cantante di origini romagnole, che ha già dato la propria adesione al concerto benefico del prossimo 25 giugno per le popolazioni terremotate, ha commentato sul social network l'ennesima scossa degli ultimi giorni. "Buonanotte Emilia", ha poi aggiunto nel suo post. Anche Ligabue, pure lui emiliano, parla su Twitter del terremoto che sta seminando paura e distruzione nella sua regione. "Le scosse del terremoto - scrive su Twitter - non sono solo fisiche. La paura ti si piazza dentro e resti in balia degli eventi. Non c'é nessuno che possa rassicurarti".

06.15 - E' stata di magnitudo 5.1 la nuova forte scossa avvertita ieri sera nel modenese in ampie zone del nord-est, da Trento a Firenze. L'epicentro tra i comuni Concordia, Novi di Modena e San Possidonio, ad una profondità di 9,2 km. Quello che ancora rimaneva della Settecentesca torre dell'orologio di Novi di Modena - costruita tre secoli fa - è crollato. La scossa ha
seminato nuova paura e qualche malore, ma nessun ferito, tra i 16 mila sfollati. E nella notte un'altra scossa di magnitudo 3.1 è
stata avvertita dalla popolazione tra le province di Modena e
Mantova con un ipocentro a 5.3 km di profondità. Oggi lutto
nazionale per le vittime del terremoto.

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