Sono quasi seicento, delle quali 550 con sede in provincia, le ditte iscritte alla "White list" della prefettura di Modena, l'elenco delle imprese non a rischio di infiltrazioni mafiose attivabili per la ricostruzione post terremoto. Lo rende noto la stessa Prefettura in un comunicato. "Nelle ultime due settimane - si legge - sono state inoltrate agli organi investigativi oltre 150 richieste di informazioni che stanno via via pervenendo e che in assenza di cause ostative consentiranno, a breve, di iscrivere un ulteriore rilevante numero di aziende". Come precisato dal prefetto di Modena Michele di Bari, gli accertamenti per l'inclusione nella 'White list' "prevedono una serie di accurate indagini non limitate soltanto ai titolari delle aziende interessate e in generale agli amministratori, ai soci e agli organismi interni, ma allargate anche a tutti i loro familiari conviventi. Questa attività di controllo - si legge ancora nella nota - comporta un notevole aggravio di lavoro non soltanto per la prefettura, ma anche per le forze di polizia, già impegnate nelle ordinarie attività di istituto".
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