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SMI, la Guardia di Finanza voleva entrare

3 dic 2009
SMI, la Guardia di Finanza voleva entrare
SMI, la Guardia di Finanza voleva entrare
L’esecuzione della rogatoria SMI e la collaborazione giudiziaria offerta dal Commissario della Legge Rita Vannucci è apprezzata negli ambienti della Guardia di Finanza di Roma anche se il rifiuto opposto alla presenza delle divise grigie italiane durante le perquisizioni, viene considerato non coerente con il nuovo corso che San Marino dichiara di aver intrapreso a livello internazionale. Il tenente colonnello della Guardia di Finanza di Roma Vicenzo Amendola ha effettuato le indagini ordinate dalla procura capitolina in parallelo e costante confronto con gli ispettori di Bankitalia per accertare quelle che vengono ritenute anomale movimentazioni transfrontaliere di denaro riconducibili alla SMI. “Ci poniamo anche il problema – prosegue l’ufficiale –di come funzionano le altre finanziarie sammarinesi; come sono stati accumulati certi capitali e chi li ha accumulati”.
Il caso SMI viene considerato dagli ambienti della Guardia di Finanza come un test per verificare se San Marino ha davvero scelto di diventare un paese collaborativo. Questo anche se l’eventuale decisione sull’accoglimento o il rigetto della rogatoria, nei tre gradi di giudizio, è prerogativa dei singoli magistrati e non del Governo. La SMI presenterà ricorso in appello alla rogatoria entro pochi giorni.

Luca Salvatori

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