Non c'è struttura che funzioni meglio per affrontare le emergenze se non quella di persone con un gran senso civico e voglia di comunità: nell'evoluzione di questi ultimi decenni non possiamo negarci che questi due aspetti siano stati messi da parte, lasciando spazio ad una società individualista. Riposizionare invece al centro di ognuno di noi l'idea di una società basata sulla comunità, non solo è utile per affrontare le emergenze (tipo quella nevosa di questi giorni) ma è anche fondamentale per un nuovo modello di sviluppo: sono di questi giorni alcuni esempi di volontari impegnati per il Paese e per chi versava in situazioni di bisogno. Come tanti, anche noi abbiamo cercato di aiutare ed essere attivi per i nostri concittadini. Ma la buona volontà e lo spirito di iniziativa non possono bastare. E' basilare avere dei progetti ben strutturati per situazioni di emergenza straordinaria, nevosa e non solo. A tal proposito vorremmo proporre alle singole Giunte di Castello di stilare un piano di emergenza in stretta collaborazione con i cittadini, dove i membri di Giunta risultino essere referenti e tramite con il coordinamento centrale: dividendo il Castello in zone (quartieri, vie, colori ecc.) potrebbe risultare molto più semplice far fronte alle singole problematiche logistiche (ad esempio l'approvvigionamenti alimentari per persone in difficoltà) e, in un determinato periodo dell’anno, potrebbero essere previste riunioni all’interno del Castello per illustrare, spiegare e ricordare il piano operativo a tutti i cittadini ed individuare i responsabili di zona.
Questi sono solo alcuni esempi di un coordinamento locale che potrebbe coadiuvarsi con quello centralizzato (che necessita di una revisione) e che permetta, in prospettiva, di giungere ad una gestione oculata ed efficiente di risorse umane e materiali che riducano il più possibile i disagi in condizioni avverse come quelle di questi ultimi giorni. Uno dei ruoli basilari però dovrebbe essere giocato dalla scuola ove sarebbe auspicabile una reintroduzione nei piani didattici di una educazione che valorizzi, non solo il senso di comunità, ma anche un rapporto e un impegno diretto nella cura del territorio e della propria comunità rispetto alla folle ricerca di un bene solo individuale.
Movimento Sottomarino
Questi sono solo alcuni esempi di un coordinamento locale che potrebbe coadiuvarsi con quello centralizzato (che necessita di una revisione) e che permetta, in prospettiva, di giungere ad una gestione oculata ed efficiente di risorse umane e materiali che riducano il più possibile i disagi in condizioni avverse come quelle di questi ultimi giorni. Uno dei ruoli basilari però dovrebbe essere giocato dalla scuola ove sarebbe auspicabile una reintroduzione nei piani didattici di una educazione che valorizzi, non solo il senso di comunità, ma anche un rapporto e un impegno diretto nella cura del territorio e della propria comunità rispetto alla folle ricerca di un bene solo individuale.
Movimento Sottomarino
Riproduzione riservata ©