La Spagna non era realmente interessata 30 anni fa a riottenere Gibilterra dalla Gran Bretagna e le richieste ufficiali tendevano solo a "placare" i desideri della popolazione. Nella realtà, si temeva che il Marocco potesse a sua volta richiedere le enclavi di Ceuta e Melilla e, addirittura, di far naufragare l'ingresso nell'Unione europea. E' quanto emerge da una serie di documenti del Foreign Office, declassificati in questi giorni. Il re di Spagna, Juan Carlos - si afferma nei documenti riportati dai media iberici - disse all'ambasciatore britannico in Spagna nel 1983, Richard Parsons, che il suo Paese "non voleva realmente, in un prossimo futuro, la restituzione di Gibilterra" ceduta al Regno Unito nel 1713 con il Trattato di Utrecht, e oggetto, periodicamente, di conflitti o di tensioni tra i due Paesi. In un incontro privato svoltosi a Madrid nel luglio 1983, il monarca spiegò che una possibile ripresa della sovranità spagnola sulla Rocca, protettorato britannico, avrebbe potuto indurre il re del Marocco, Hassan II, a riattivare le richieste per la riconsegna al suo Paese delle enclave spagnole in territorio marocchino Ceuta e Melilla. I documenti - diventati pubblici nelle settimane scorse dopo la declassificazione di migliaia di rapporti contenuti negli archivi Archivi Nazionali della Gran Bretagna - contengono anche il rapporto ufficiale che Parsons inviò al ministro degli esteri del Regno Unito, Geoffrey Howe. Nel documento Howe spiegava che le richieste avanzate dalla Spagna in un precedente periodo erano sostanzialmente dovute alla necessità di "mettere a tacere per un po' di tempo gli spagnoli che volevano la restituzione della Rocca".
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