Non è sempre facile scattare a San Marino una fotografia della povertà. La mappa del disagio, in certi casi, non ha confini netti. Senza l'emersione reale dei redditi non è automatico individuare chi versa davvero in difficoltà. Di certo ci sono i dati sulla disoccupazione, in continua crescita. Al 31 luglio, ad esempio, 1.329 sammarinesi erano senza lavoro, 1.083 in senso stretto. Il trend è di oltre cento disoccupati in più all'anno. Significativa è l'età. 359 hanno tra i 40 e i 54 anni. Ricollocarsi nel mondo del lavoro, superati gli anta, è più difficile. Spesso non basta un solo stipendio. A volte manca anche quello. Sono situazioni al limite, famiglie che non riescono a far fronte a bisogni immediati, primari. Che si rivolgono alla Caritas per il pacco alimentare, o che chiedono aiuto per pagare le bollette, il mutuo. Sono una quarantina, sammarinesi e residenti. Rappresentano non solo se stessi, ma anche la loro famiglia, spesso numerosa. Negli ultimi tempi – fa sapere Giovanni Ceccoli della Caritas diocesana San Marino Montefeltro – sono aumentate le richieste economiche. E il pacco mensile, in certi casi, non basta. 'Lo consegniamo due volte' – spiega Ceccoli, che guarda con attenzione alla nascita del fondo straordinario di solidarietà. “Perchè il nostro compito – dice- è anche quello di informare.” Obiettivo di tutti è quello di indirizzare le risorse dove c'è un bisogno reale. Per questo qualcuno, nei sindacati, spinge per il libero accesso ai conti bancari di chi chiede aiuto. Perché non è un mistero che qualche furbetto nullatenente solo sulla carta, abbia in passato fatto richiesta per accedere al Credito sociale. Chi opera nel campo della solidarietà conferma, e addirittura pensa che qualcuno l'abbia fatta franca.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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