Quarta giornata del processo a carico di Anders Behring Breivik, accusato del massacro di 77 persone in Norvegia. Intanto ha rinunciato al saluto estremista, braccio teso in avanti e pugno chiuso, considerato provocatorio dalle famiglie delle vittime e dai sopravvissuti. Il killer ha poi confessato che il suo principale obiettivo era organizzare tre attentati con bombe, seguiti da sparatoria, e che voleva uccidere tutti i giovani laburisti che si trovavano sull’isola di Utoya. A quanto pare Breivik aveva pianificato la strage degli studenti esercitandosi al tiro per un anno utilizzando videogiochi di guerra. Infine ha riferito un altro obiettivo, contro l’ex primo ministro norvegese a Utoya: “Il piano – ha spiegato – era di decapitare la Bruntland e di filmare l’azione”.
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