Mesi e mesi di sacrifici con la prova costume come unico obiettivo e quella voglia di pasta all'italiana da sopprimere a favore di verdurine poco condite e formaggi light. Il cammino verso la silhouette perfetta è un percorso duro e morigerato. Ma un nuovo studio rimetterebbe in gioco tutte le certezze dei maniaci della linea: la pasta non fa ingrassare.
A sostenerlo è l'Istituto Neurologico Mediterraneo di Pozzilli, in Molise. Gli studiosi hanno esaminato i dati relativi a due progetti di ricerca italiani. Il campione è di oltre 23mila persone. Sono state analizzate informazioni come misure corporee di ciascuno (peso, altezza, girovita e così via) ed è stato fatto un confronto con questionari e diari alimentari ed interviste telefoniche. E' emerso che ha una migliore forma fisica chi mangia pasta con moderazione, in media 50 grammi al giorno, anche se le quantità dipendono dal fabbisogno calorico individuale.
Secondo gli scienziati, la pasta ha un indice glicemico 'moderato', quindi l'organismo trasforma l'alimento in zuccheri semplici più lentamente rispetto, ad esempio, a una bibita zuccherata o a uno snack confezionato. La ricerca è stata co-finanziata da Barilla - il che potrebbe far venire qualche dubbio su un conflitto d'interessi – ma i risultati sono stati pubblicati su una rivista scientifica, la Nutrition and Diabetes. Cambiano le mode, cambiano le scoperte, ma il consiglio degli esperti rimane lo stesso: l'ideale è la cara e salutare dieta mediterranea.
Mauro Torresi
A sostenerlo è l'Istituto Neurologico Mediterraneo di Pozzilli, in Molise. Gli studiosi hanno esaminato i dati relativi a due progetti di ricerca italiani. Il campione è di oltre 23mila persone. Sono state analizzate informazioni come misure corporee di ciascuno (peso, altezza, girovita e così via) ed è stato fatto un confronto con questionari e diari alimentari ed interviste telefoniche. E' emerso che ha una migliore forma fisica chi mangia pasta con moderazione, in media 50 grammi al giorno, anche se le quantità dipendono dal fabbisogno calorico individuale.
Secondo gli scienziati, la pasta ha un indice glicemico 'moderato', quindi l'organismo trasforma l'alimento in zuccheri semplici più lentamente rispetto, ad esempio, a una bibita zuccherata o a uno snack confezionato. La ricerca è stata co-finanziata da Barilla - il che potrebbe far venire qualche dubbio su un conflitto d'interessi – ma i risultati sono stati pubblicati su una rivista scientifica, la Nutrition and Diabetes. Cambiano le mode, cambiano le scoperte, ma il consiglio degli esperti rimane lo stesso: l'ideale è la cara e salutare dieta mediterranea.
Mauro Torresi
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