Il tasso di occupazione delle donne nel 2023 è cresciuto più rapidamente di quello degli uomini ma il gap resta molto ampio e sfiora i 18 punti percentuali. Questo dato è sottolineato da Inapp, in uno studio sul gap di genere. Per le donne, il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni è passato dal 51% al 52%, con una crescita di 1,4 punti percentuali, contro i 1,2 punti degli uomini, che è salito dal 69% al 70%. La differenza tra i tassi di occupazione è di 18 punti e conferma che le problematiche del gender gap nel mercato del lavoro non sono ancora risolte.
Si sottolinea che nel primo semestre 2024 solo il 42% delle nuove 4 milioni di assunzioni sono fatte a donne. Di tutti i contratti fatti a donne, quasi la metà sono part-time. Secondo l'indagine Inapp Plus, a seguito della maternità il 16% delle donne smette di lavorare, contro il 2,8% degli uomini. A parità di lavoro e qualifiche, le donne immigrate, guadagnano comunque meno sia rispetto ai loro colleghi uomini sia alle donne italiane.
"L'occupazione femminile è una risorsa strategica ma l'incremento del tasso di occupazione trova l'ostacolo della difficoltà di avere servizi adeguati per il lavoro di cura, per l'infanzia e per le persone non autosufficienti - ha dichiarato Natale Forlani, presidente di Inapp - Il lavoro femminile ne risente in termini di qualità dei rapporti di lavoro e una quota significativa di donne rinuncia a cercarlo.