Il 16 agosto 1916, alle 9.10 del mattino, in tutto il Riminese fu avvertita una forte scossa che provocò quattro morti ed una trentina di feriti. L’epicentro fu localizzato attorno al confine tra Marche ed Emilia-Romagna.
Solo a Rimini, oltre 1.000 edifici subirono danni gravissimi. Molte chiese e conventi, nonché il palazzo comunale, furono pesantemente lesionati. In altre località circostanti vi furono danni più o meno gravi, tra di esse si ricordano Cattolica, Riccione e Pesaro.
A Riccione questa scossa fu particolarmente disastrosa e fece crollare molte abitazioni. A Pesaro, Cattolica e nei paesi dell'entroterra molti edifici crollarono o dovettero essere sgomberati perché gravemente danneggiati.
Questi eventi contribuirono a peggiorare le condizioni di vita degli abitanti della zona, già precarie, anche per la concomitanza degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale.
“IL TERREMOTO DI RIMINI. Quattro morti – Trenta feriti – Enormi danni – I soccorsi – L’opera del Governo. Il flagello. Pochi secondi di cieco furore della natura, in uno di quei terribili sconvolgimenti che la scienza non sa spiegare e tanto meno prevedere, hanno piombato la nostra città, così duramente già provata dalle conseguenze della guerra, nella più tragica rovina. Non occorrono aggettivi per ampliare l’articolo; basta un semplice sguardo alle torri smantellate, ai tetti scoperchiati, alle mura rovinanti, alla popolazione attendata, nelle piazze e nelle campagne, per rendersi conto dell’immane disastro[…]”. [Corriere Riminese, 27 agosto 1916]
Solo a Rimini, oltre 1.000 edifici subirono danni gravissimi. Molte chiese e conventi, nonché il palazzo comunale, furono pesantemente lesionati. In altre località circostanti vi furono danni più o meno gravi, tra di esse si ricordano Cattolica, Riccione e Pesaro.
A Riccione questa scossa fu particolarmente disastrosa e fece crollare molte abitazioni. A Pesaro, Cattolica e nei paesi dell'entroterra molti edifici crollarono o dovettero essere sgomberati perché gravemente danneggiati.
Questi eventi contribuirono a peggiorare le condizioni di vita degli abitanti della zona, già precarie, anche per la concomitanza degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale.
“IL TERREMOTO DI RIMINI. Quattro morti – Trenta feriti – Enormi danni – I soccorsi – L’opera del Governo. Il flagello. Pochi secondi di cieco furore della natura, in uno di quei terribili sconvolgimenti che la scienza non sa spiegare e tanto meno prevedere, hanno piombato la nostra città, così duramente già provata dalle conseguenze della guerra, nella più tragica rovina. Non occorrono aggettivi per ampliare l’articolo; basta un semplice sguardo alle torri smantellate, ai tetti scoperchiati, alle mura rovinanti, alla popolazione attendata, nelle piazze e nelle campagne, per rendersi conto dell’immane disastro[…]”. [Corriere Riminese, 27 agosto 1916]
Riproduzione riservata ©