Potenziali terroristi – o reclutatori dello jihad - possono essere ovunque, anche nella pacifica Ferrara. E' cronaca di questi giorni l'espulsione di Hidri Sajmir: 34 anni, albanese, artigiano dell'edilizia, ma soprattutto presidente del locale Centro di cultura islamica. Nel provvedimento – deciso dal Ministero dell'Interno – si parla di un'attività di proselitismo densa di tratti di fanatismo; di consultazione frenetica di siti riferibili al DAESH, e di un forte astio verso i Paesi occidentali. Ma cosa può avere portato quest'uomo ad una radicalizzazione così rapida? Secondo Giovanni Giacalone - ricercatore dell'ISPI – internet è uno strumento; difficilmente la causa di questo processo
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