Scritto a quattro mani con Roberto Milone, giornalista (ora vice direttore di Rai 2), questo romanzo è la prosecuzione del ragionamento iniziato con “Il soffio della vita”, il primo libro che ha visto collaborare i due amici. “Ti perdono” – ha spiegato Alessandro Meluzzi – racconta due viaggi paralleli intrapresi da una madre, Ginevra, e dal figlio, Davide: l’una in pellegrinaggio verso Roma; l’altro diretto a Parigi, senza aver definito la meta finale”.
Viaggio e perdono sono i fili conduttori della narrazione, dove il primo va inteso come esperienza iniziatica per ritrovare sé stessi nello sguardo degli altri, e il secondo da interpretare come il più grande dei doni a disposizione dell’umanità.
Nel rapporto tra viaggio, perdono e crescita personale emerge la metafora della vita come un lungo e continuo peregrinare che richiede, ogni volta, di mettersi in discussione per riprendere le redini della propria esistenza. L’appuntamento è stato organizzato dal Centro studi degli Europopolari, il cui comitato scientifico è presieduto proprio da Meluzzi.
Viaggio e perdono sono i fili conduttori della narrazione, dove il primo va inteso come esperienza iniziatica per ritrovare sé stessi nello sguardo degli altri, e il secondo da interpretare come il più grande dei doni a disposizione dell’umanità.
Nel rapporto tra viaggio, perdono e crescita personale emerge la metafora della vita come un lungo e continuo peregrinare che richiede, ogni volta, di mettersi in discussione per riprendere le redini della propria esistenza. L’appuntamento è stato organizzato dal Centro studi degli Europopolari, il cui comitato scientifico è presieduto proprio da Meluzzi.
Riproduzione riservata ©