Banca Centrale, al momento, preferisce non commentare; sono ore febbrili, di continui contatti con i vertici dei 6 istituti interessati dal blocco. “Passare armi e bagagli all’altro circuito di pagamento, quello delle Banche Popolari, è una delle ipotesi in discussione - fa sapere il vicedirettore di Banca di San Marino, Walter Zanotti – ma sono necessari almeno 3 o 4 mesi. La via principale è allora quella di insistere per una proroga, in attesa della firma dell’accordo con l’Italia. Siamo fiduciosi – continua Zanotti – che Banca Centrale, dialogando con Bankitalia, riesca ad ottenere risultati in questo senso”. Ma occorre fare presto, il 15 novembre è vicino, così come le festività natalizie. Viaggiare senza moneta elettronica, ormai, è impossibile. Ma questo è solo un esempio dei disagi cui andrebbero incontro migliaia di correntisti sammarinesi. Nella sola banca di San Marino sono 4000. A loro si aggiungono quelli di Asset banca, EuroCommercial Bank, Banca Sammarinese d’investimento, IBS e Banca Commerciale Sammarinese. Nel frattempo, da Roma, continuano ad arrivare le lettere ai correntisti interessati dal provvedimento.
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