Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in un'intervista al Corriere della Sera ritiene che la nazionalizzazione di interi settori è "nostalgico, antistorico, e soprattutto inutile, se non dannoso per il Paese". Per il governatore "ci si concentra troppo sul tema delle concessioni e poco su quello che c'è da fare, a volte giustamente ma a volte per sete di giustizia o addirittura di vendetta, sentimento che mai dovrebbe ispirare le decisioni di un governo e di uno Stato".
"È vero che alcune concessioni vanno riviste, controllate, ripensate perché abbiano maggiore efficacia. Ma il ruolo dello Stato deve restare quello del regolatore, non del gestore. La nazionalizzazione sarebbe la risposta sbagliata ad un problema giusto”, si legge sulle colonne del Corsera. Toti ricorda che le partecipazioni statali hanno portato 2.400 miliardi di debito e che tornare a questo sistema sarebbe un gravissimo errore. “Primo, perché non sarebbe garantita maggiore efficienza; secondo, perché salirebbero i costi".
Una riflessione anche sul sistema televisivo: qui “sarebbe proprio sbagliato concettualmente: ormai ci si muove molto sul satellite, sullo streaming, e lo Stato ha già una presenza massiccia con la tv pubblica”. La concorrenza tra gestori - spiega - garantisce già un abbassamento dei costi che favoriscono il consumatore".
"È vero che alcune concessioni vanno riviste, controllate, ripensate perché abbiano maggiore efficacia. Ma il ruolo dello Stato deve restare quello del regolatore, non del gestore. La nazionalizzazione sarebbe la risposta sbagliata ad un problema giusto”, si legge sulle colonne del Corsera. Toti ricorda che le partecipazioni statali hanno portato 2.400 miliardi di debito e che tornare a questo sistema sarebbe un gravissimo errore. “Primo, perché non sarebbe garantita maggiore efficienza; secondo, perché salirebbero i costi".
Una riflessione anche sul sistema televisivo: qui “sarebbe proprio sbagliato concettualmente: ormai ci si muove molto sul satellite, sullo streaming, e lo Stato ha già una presenza massiccia con la tv pubblica”. La concorrenza tra gestori - spiega - garantisce già un abbassamento dei costi che favoriscono il consumatore".
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