E’ considerato il vertice più grande di sempre per determinare un inversione di rotta. Siamo al bivio e i fatti sono evidenti, dicono diverse organizzazioni che si occupano del clima. Dalle montagne innevate ai paesaggi del Kenya il mondo sta mutando aspetto. Imputato principale sono le attività umane che minacciano la vite di miliardi di persone e lo sviluppo di una parte consistente del mondo. I governi che parteciperanno al vertice dovranno stabilire interventi precisi per invertire la rotta. A Copenaghen ci saranno anche gli attivisti ambientalisti. Il tam tam è da tempo in atto e le varie organizzazioni che si occupano di ambiente in maniera alternativa arriveranno in Danimarca da ogni parte del globo, con ogni mezzo di locomozione alternativo. Già gira la bozza del governo danese che propone una riduzione del 50% delle emissioni inquinanti entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Il testo, che potrebbe diventare la base per un accordo politico al termine degli incontri di Copenaghen, suggerisce inoltre che un taglio dell'80% alle emissioni inquinanti sia a carico dei paesi ricchi. L’unione Europea chiederà il rilancio dell’impegno comunitario, che tradotto significa la richiesta ai paesi partners di almeno 30 miliardi di euro all’anno per i paesi in via di sviluppo fino al 2020. Ma anche tagli alle emissioni di gas serra dell'Europa che potrebbero arrivare al 30% se anche gli altri Paesi assumeranno obiettivi simili con un accordo politico vero.
Myriam Simoncini
Myriam Simoncini
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