Il Vaticano sceglie la strada della trasparenza. Gli istituti finanziari della Santa Sede, a partire dall'Istituto per le opere di religione (Ior), dovranno attenersi d'ora in poi alla normativa antiriciclaggio europea già recepita nell'ordinamento italiano. Lo scrive il Pontefice nella lettera apostolica "Motu Proprio", ovvero una delle massime fonti del diritto d'oltre Tevere la cui pubblicazione è attesa domani. Una certa opacità avvolgeva ancora il Torrione Niccolò V, storica sede dello Ior. Ora si cambia. Da domani, il Vaticano adotterà nuove regole concordate già un anno fa con la Ue in materia di antiriciclaggio, frodi e falsificazioni con una apposita Authority che interesserà tutte le attività economiche del vaticano. Papa Benedetto XVI ha inoltre deciso di istituire l'Autorità di Informazione Finanziaria (AIF). Un passo decisivo per l’iscrizione del Vaticano nella white list dei paesi dell’Ocse. Questa virata che scardina cautele millenarie è stata spinta anche dopo che lo Ior è finito al centro di un'inchiesta della Procura di Roma sulla presunta violazione delle norme antiriciclaggio, che ha comportato il sequestro di 23 milioni di euro.
Valentina Antonioli
Valentina Antonioli
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