Ne sono stati venduti oltre tre quintali a Tokyo e in altre province giapponesi tra aprile e giugno, e buona parte è stata consumata. La carne bovina di un allevamento che si trova appena al di fuori della zona d’esclusione di venti chilometri intorno a Fukushima aveva un tasso di radioattività da tre a sei volte superiore al livello di sicurezza. Un incidente che segue quelli già registrati in questi mesi per verdure, tè, latte, frutti di mare ed acqua: si è sempre trattato di contaminazioni lievi, ma su prodotti consumati con continuità. Il governo ha immediatamente rassicurato i consumatori: i controlli vengono regolarmente eseguiti, e il consumo sporadico di carne così leggermente radioattiva non comporta rischi per la salute, ha detto un portavoce del Ministero dell’agricoltura.
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