La commissione affari di giustizia è già stata convocata dal presidente Tito Masi per il 27 gennaio. In quella sede, dopo aver preso atto delle dimissioni di Buriani, sarà avviato l’iter per la sostituzione del magistrato. Buriani aveva effettivamente mandato una lettera dichiarando la propria disponibilità a rientrare dalle ferie, ma nel frattempo la situazione non si è sbloccata, nonostante il magistrato sia effettivamente rientrato al lavoro senza però riprendere ufficialmente l’attività. “Come Congresso di Stato – spiega il segretario alla Giustizia Augusto Casali – abbiamo fatto quanto di nostra competenza, ossia preso atto delle dimissioni e fatto il conteggio delle sue ferie arretrate, che durano fino a maggio. Ma se da qui a maggio ci ripensa? Abbiamo bisogno di sapere prima possibile se lui resta un magistrato della Repubblica o no”.
E Masi aggiunge: “Concordo pienamente con Casali sulla opportunità di approvare una legge ad hoc che definisca procedure straordinarie e semplificate per far fronte alle carenze di organico dei magistrati. Ne discuteremo in commissione, per ricercare anche con l’opposizione la massima condivisione sulle scelte da fare”.
Intervenuto anche l’ordine degli avvocati, esprimendo “gravi e serie perplessità di fronte ad una situazione mai verificatesi in precedenza. Da un lato – dice – vi è la preoccupazione che possano risultare non rispettate le regole previste dall’ordinamento giudiziario per l’assunzione della funzione di magistrato; dall’altro, sono rimaste tuttora non esplicitate le motivazioni sottese alle dimissioni e le ragioni dell’ipotizzata revoca delle stesse”.
Francesca Biliotti
E Masi aggiunge: “Concordo pienamente con Casali sulla opportunità di approvare una legge ad hoc che definisca procedure straordinarie e semplificate per far fronte alle carenze di organico dei magistrati. Ne discuteremo in commissione, per ricercare anche con l’opposizione la massima condivisione sulle scelte da fare”.
Intervenuto anche l’ordine degli avvocati, esprimendo “gravi e serie perplessità di fronte ad una situazione mai verificatesi in precedenza. Da un lato – dice – vi è la preoccupazione che possano risultare non rispettate le regole previste dall’ordinamento giudiziario per l’assunzione della funzione di magistrato; dall’altro, sono rimaste tuttora non esplicitate le motivazioni sottese alle dimissioni e le ragioni dell’ipotizzata revoca delle stesse”.
Francesca Biliotti
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