“Sono andato spesso a San Marino, dove la società Arzignano Grifo aveva conti aperti. Prelevavo anche mezzo milione di euro in contanti, li infilavo in una valigia nel doppiofondo della macchina e tornavo ad Arzignano”. Avrebbe detto questo, ai Giudici vicentini, Stefano Parise: braccio destro di Andrea Ghiotto, l’ex presidente della squadra 2 volte campione d’Italia di Calcio a 5, ora retrocessa per una serie di guai societari. Una storia di sponsorizzazioni gonfiate che sta facendo tremare decine di aziende del vicentino e che vede coinvolto anche l’ex comandante delle Fiamme Gialle di Arzignano e alcuni funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Il trucco era semplice. Gli sponsor consegnavano al Grifo una somma che avrebbe dovuto sostenere la squadra. Il presidente della società sportiva fatturava in base a quella somma, ma poi restituiva circa l’80% della cifra alle aziende, trattenendo la percentuale rimanente. In tal modo le ditte avevano a disposizione somme in nero, scaricando dalle tasse quanto versato solo sulla carta. Perché ciò fosse possibile Parise si recava periodicamente in Repubblica, dove erano accesi alcuni conti correnti del Grifo. Prelevava denaro contante e lo restituiva alle aziende senza lasciare traccia. Un giochino che in 6 anni ha portato all’emissione di fatture per 29 milioni, 24 dei quali relativi a operazioni inesistenti. Ovviamente tutto ciò ha portato alla retrocessione della squadra di Calcio a 5. Ma questo sembra l’aspetto meno grave di una vicenda che ha avuto vasto richiamo sugli organi di stampa di Vicenza.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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