12.500 nuovi casi ogni anno, 7.500 in media i decessi. Che sia la cattiva alimentazione la principale indiziata per il tumore allo stomaco è cosa risaputa oltre che provata – dicono gli oncologi – dalla forte caratterizzazione regionale tipica del Belpaese, che vede in testa regioni a forte consumo di carni rosse e insaccati: il primato va all’Umbria, seguita da Marche, Emilia Romagna e Lombardia. “Si parla di un vero e proprio triangolo maledetto, che ha i suoi vertici a Perugia, Pesaro e bassa Romagna - ha spiegato Marco Venturini, presidente dell’Aiom - in particolare si studia fin dagli anni 80 il caso di San Marino, che presenta tassi di incidenza pari al Giappone, Paese con la più alta diffusione di questa malattia al mondo”. Gli esperti raccomandano di incrementare il consumo di frutta e verdura, ma anche di legumi e fibre. I cereali vanno scelti integrali e bisogna stare attenti anche alle tecniche di cottura: è bene usare con estrema moderazione la griglia, la frittura ma anche la pentola a pressione: l’alta temperatura cui è sottoposto l’alimento, distrugge infatti elementi nutritivi importanti come la vitamina C.
s.p.
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