La Turchia ha sospeso la convenzione europea sui diritti umani e decretato lo stato di emergenza. A Istanbul sono già visibili i primi effetti: posti di blocco, polizia all'ingresso e all'uscita delle stazioni e alle fermate dei mezzi pubblici. Con 346 voti a favore e 115 contrari, è arrivata nel pomeriggio l'approvazione del Parlamento turco allo stato di emergenza per la durata di tre mesi annunciato mercoledì sera da Erdogan. Presidente e governo vengono dunque investiti di poteri speciali ed estesi. In base all'articolo 120 della Costituzione turca, lo Stato d'emergenza non può superare i sei mesi, il Parlamento ha il potere di interromperlo o di estenderne la durata per periodi di quattro mesi rinnovabili. Con lo Stato d'emergenza, il Consiglio dei ministri, presieduto dal capo dello Stato, può "emettere decreti aventi forza di legge", sottoposti lo stesso giorno all'approvazione del Parlamento. Secondo gli osservatori, tra le misure più probabili che il governo turco potrebbe decretare, la limitazione della libertà di manifestare e di circolare, ma soprattutto di espressione, conseguente al controllo sui media.
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