Il primo – intorno a mezzanotte – è stato rivendicato dall'Unità di difesa del popolo: formazione di estrema sinistra. Un'autobomba ha colpito una stazione di polizia. C'è confusione sul numero delle vittime. Si parla – al momento – di un agente ucciso e di 10 feriti. Morto anche l'attentatore. Nel corso della notte si sono poi verificate sparatorie nelle quali avrebbero perso la vita 2 sospetti militanti. In mattinata, invece, alcuni guerriglieri – a quanto pare del Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo - hanno aperto il fuoco contro il consolato americano; nessuno è rimasto colpito. “Gli Stati Uniti – è stato detto nella rivendicazione – sono nemici dei popoli del Medio Oriente”. Una militante, ferita, è stata arrestata poco dopo. Nel sud-est del Paese, intanto, le azioni di guerriglia dei curdi sono sempre più incisive. Quattro agenti di polizia sono rimasti uccisi nell'esplosione di una mina, nella provincia di Sirnak. Colpito anche un elicottero militare, da colpi di arma da fuoco; un soldato ha perso la vita, un altro è rimasto ferito. A Diyarbakir – infine - due diversi gruppi di guerriglieri del Pkk avrebbero attaccato simultaneamente un dipartimento di polizia e un posto di comando della gendarmeria turchi. Al momento non si hanno notizie di feriti
Riproduzione riservata ©