Dopo le polemiche degli anni passati, quest'estate una mesta certezza. “Il trenino non parte”. Lapidaria la dichiarazione della Fratelli Benedettini, che svolgeva il servizio senza usufruire di sovvenzioni. Nessun commento sui motivi della decisione. Sulla vicenda interviene invece la Presidente di USC. Marina Urbinati parte dalla difficile situazione dovuta al Covid, e sottolinea come fosse stato “faticosamente trovato un accordo che potesse andar bene a tutti i commercianti”. “Avevamo fatto la nostra proposta – aggiunge – riguardante fermate, percorsi. Un servizio rivolto non solo al turista”, ma anche agli stessi operatori commerciali, “per raggiungere le attività” in centro storico. Fra gli obiettivi – dichiara – vi era pure una tutela dei commercianti della ex Stazione. Urbinati ricorda un incontro, alla presenza dei rappresentanti di tutte le categorie, della Segreteria al Turismo e dell'operatore; “ma la proposta non venne accettata”.
La Segreteria – puntualizza dal canto suo Pedini Amati – cercò di agevolare l'intesa. Ma “alcune associazioni erano in disaccordo al loro interno”; da qui il “no” della ditta di trasporto, anche perché – osserva - “deve fare tornare i conti”. Il Segretario di Stato parla anche di un operatore proposto dalle categorie, che si sarebbe tuttavia tirato indietro. E poi un duro affondo: che non ci si lamenti se vi sono flussi di visitatori che non arrivano al centro storico; “perché l'unico modo vero, in tempi di Covid, per trasportare i turisti, era il trenino aperto”. “Tutti gli ascensori ora sono funzionanti”, ma “hanno una capienza limitata”, per le cautele anticontagio, sottolinea Pedini Amati. “In nessun Paese del Mondo – tuona – sono i commercianti a decidere se attivare un trenino oppure no”. “Questo è stato un anno di prova; nel 2022 non sarà così”. Infine un'altra stoccata. Non è possibile chiedere ed ottenere eventi, volere un centro storico pieno e poi vedere negozi chiusi, afferma il Segretario di Stato; che ricorda la legge in vigore. “Fino ad ora – conclude – siamo stati tolleranti, perché uscivamo da una situazione difficile”; ma adesso – ammonisce - “partono i controlli”.