Fenomeno ?purtroppo divenuto universale ?e? ormai quasi socialmente patologico grazie al web e al suo utilizzo anche da parte di persone non esattamente attrezzate ai meccanismi complessi del pensiero e della conoscenza, i tuttologi stanno sempre più prendendo piede e parola.
Non é difficile riconoscerli, i tuttologi. Non esiste argomento che essi non siano in grado di approfondire, spesso con ampie e improbabili digressioni autobiografiche e con sentenze categoriche che non lasciano inesorabilmente margini al dubbio, caratteristico sintomo da sempre di intelligenza per la specie umana e non solo.
Altra caratteristica del tuttologo risulta spesso la totale incapacità di apprezzare chiunque altro non sia lui. Non lo sentirete insomma parlare mai bene di qualcuno, aggrappandosi come un alpinista alla propria piccozza, a veri o presunti difetti altrui, mai a qualche remotissimo pregio che deve ?pur ?trovarsi in chiunque altro.
Socialmente letali, i tuttologi vagano fra gli argomenti più diversi, profondamente certi che cento "mi piace" di persone altrettanto incompetenti e dai curriculum vitae improbabili valgano più dell'unico "non mi piace" magari del luminare che quell'argomento lo studia e lo conosce da una vita intera.
In politica - vedi il caso Raggi a Roma - la tuttologia è ancora più pericolosa perché le conseguenze incidono pesantemente. Il tuttologo sa già tutto quindi non si documenta, non legge i dossier, non riflette e non pensa (non essendo appunto ben attrezzato dalla natura in merito) ma esibisce con aria convinta enormi castronerie accattate e mal comprese al bar, sul web o da una zia vedova che legge molto.
Occorre difendersi da questa realtà rumorosa e invasiva, sempre più diffusa, e soprattutto difendere le nuove generazioni, già di per sé intossicate dalla capacità ipnotica del display e dei social network, tanto da configurarsi talvolta in una vera e propria pericolosissima dipendenza.? I danni alla lunga possono essere gravi per un tessuto sociale che non sappia difendersi.?
Una geniale foto di un cartello? appeso in un bar di una città italiana?,? foto apparsa su un giornale qualche tempo fa, diceva testualmente "?QUI IL WI FI NON FUNZIONA. PARLATEVI FRA VOI?".
E' indubbio che il web resta? comunque importante? nel quotidiano di tutti noi?, sempre se non genera dipendenza, ma c'è molta saggezza e argomento di riflessione in quel cartello? appeso in quel bar.
cr
Non é difficile riconoscerli, i tuttologi. Non esiste argomento che essi non siano in grado di approfondire, spesso con ampie e improbabili digressioni autobiografiche e con sentenze categoriche che non lasciano inesorabilmente margini al dubbio, caratteristico sintomo da sempre di intelligenza per la specie umana e non solo.
Altra caratteristica del tuttologo risulta spesso la totale incapacità di apprezzare chiunque altro non sia lui. Non lo sentirete insomma parlare mai bene di qualcuno, aggrappandosi come un alpinista alla propria piccozza, a veri o presunti difetti altrui, mai a qualche remotissimo pregio che deve ?pur ?trovarsi in chiunque altro.
Socialmente letali, i tuttologi vagano fra gli argomenti più diversi, profondamente certi che cento "mi piace" di persone altrettanto incompetenti e dai curriculum vitae improbabili valgano più dell'unico "non mi piace" magari del luminare che quell'argomento lo studia e lo conosce da una vita intera.
In politica - vedi il caso Raggi a Roma - la tuttologia è ancora più pericolosa perché le conseguenze incidono pesantemente. Il tuttologo sa già tutto quindi non si documenta, non legge i dossier, non riflette e non pensa (non essendo appunto ben attrezzato dalla natura in merito) ma esibisce con aria convinta enormi castronerie accattate e mal comprese al bar, sul web o da una zia vedova che legge molto.
Occorre difendersi da questa realtà rumorosa e invasiva, sempre più diffusa, e soprattutto difendere le nuove generazioni, già di per sé intossicate dalla capacità ipnotica del display e dei social network, tanto da configurarsi talvolta in una vera e propria pericolosissima dipendenza.? I danni alla lunga possono essere gravi per un tessuto sociale che non sappia difendersi.?
Una geniale foto di un cartello? appeso in un bar di una città italiana?,? foto apparsa su un giornale qualche tempo fa, diceva testualmente "?QUI IL WI FI NON FUNZIONA. PARLATEVI FRA VOI?".
E' indubbio che il web resta? comunque importante? nel quotidiano di tutti noi?, sempre se non genera dipendenza, ma c'è molta saggezza e argomento di riflessione in quel cartello? appeso in quel bar.
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