Dall'inizio di questa settimana, attivisti – seguendo l'iniziativa dei leader dei Tatari di Crimea – hanno iniziato a bloccare le strade che conducono dall'Ucraina alla Crimea, non permettendo ai camion carichi di cibo di entrare nella penisola. Alle auto è stato consentito invece di passare liberamente. Solo nel primo giorno di blocco, più di 200 camion non sono potuti entrare in Crimea. Secondo gli attivisti, durante l'estate, ogni giorno passavano attraverso i checkpoint 400-500 tir con latte, formaggi, pane, carne e verdure. I prodotti ucraini occupano circa il 40% degli scaffali dei negozi della penisola.
Gli attivisti hanno definito questa azione “blocco civile”, affermando che l'intento è di catalizzare l'attenzione su quella che considerano una “situazione paradossale”: ovvero la fornitura, da parte dell'Ucraina, di prodotti ad un territorio che considera occupato.
Mustafa Dzhemilev, leader dei Tatari di Crimea, ha detto: “siamo pronti a proseguire per un mese o per un anno. Dopo il blocco dei trasporti siamo pronti a disconnettere anche il passaggio di energia”. Le forniture di elettricità dall'Ucraina ammontano al 70% del fabbisogno. Dzhemilev afferma che gli abitanti della penisola pro-Ucraina supportano tale decisione. I principali scopi dell'azione sono il ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina, la chiusura di procedimenti penali falsificati nei confronti degli attivisti civili crimeani, la creazione delle condizioni per una presenza permanente di missioni internazionali - inclusa una missione ONU -, la rimozione del divieto di ingresso al leader del Tatari di Crimea Dzhemilev, e di Mjlis Refat Chubarov. Comunque le autorità di Crimea hanno fortemente raccomandato i media locali di evitare anche l'uso del nome “Majlis”
Dall'Ucraina Victoria Polischuk
Gli attivisti hanno definito questa azione “blocco civile”, affermando che l'intento è di catalizzare l'attenzione su quella che considerano una “situazione paradossale”: ovvero la fornitura, da parte dell'Ucraina, di prodotti ad un territorio che considera occupato.
Mustafa Dzhemilev, leader dei Tatari di Crimea, ha detto: “siamo pronti a proseguire per un mese o per un anno. Dopo il blocco dei trasporti siamo pronti a disconnettere anche il passaggio di energia”. Le forniture di elettricità dall'Ucraina ammontano al 70% del fabbisogno. Dzhemilev afferma che gli abitanti della penisola pro-Ucraina supportano tale decisione. I principali scopi dell'azione sono il ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina, la chiusura di procedimenti penali falsificati nei confronti degli attivisti civili crimeani, la creazione delle condizioni per una presenza permanente di missioni internazionali - inclusa una missione ONU -, la rimozione del divieto di ingresso al leader del Tatari di Crimea Dzhemilev, e di Mjlis Refat Chubarov. Comunque le autorità di Crimea hanno fortemente raccomandato i media locali di evitare anche l'uso del nome “Majlis”
Dall'Ucraina Victoria Polischuk
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