Gli accordi di Minsk si sono rotti nuovamente. Il cessate il fuoco nell’Ucraina orientale è in briciole. Gli osservatori dell'OSCE registrano il movimento e la presenza di armi pesanti nel Donbass da entrambi i lati.
Lo ha detto il Vice Presidente della missione speciale di monitoraggio dell'OSCE in Ucraina Alexander Hug nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite venerdì. Il 3 giugno nella zona di Marinka sono esplose battaglie con artiglieria pesante tra l'esercito ucraino e i ribelli. Circa mille uomini armati e più di venti carri armati sono giunti alla linea rossa della villiagio.
Questo è il più grande scontro tra le forze governative e i ribelli negli ultimi mesi. L'OSCE ha confermato che c'è stato bombardamento con armi pesanti, vietato dagli accordi di pace di Minsk.
Durante i combattimenti più di trenta soldati ucraini sono stati feriti.
Anche i comandanti segnalano la presenza di cittadini russi laggiù – dai documenti e la tipologia di armi. I civili stanno evacuando, ma 9 persone sono state uccise. Dopo due giorni di aspri combattimenti nei pressi Marinka il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno discusso l'escalation del conflitto nel Donbas, si tratta di una nuova ondata di interventismo russo.
Con la guerra sono tornati gli scambi di accuse, gli avvertimenti degli Stati Uniti e la convinzione del Cremlino di essere di fronte a provocazioni ucraine. All'inizio Poroshenko ha detto che il dialogo con Donbas è possibile dopo le elezioni eque, e ha sottolineato che si tratterà di un dialogo con l'ucraino Donbass.
E' esclusa la possibilità di un referendum sulla separazione regione.
In precedenza, Poroshenko aveva detto che il dialogo sulle elezioni locali in Donbass sarà possibile solo dopo il cessate il fuoco. Ma ancora non possiamo sapere se sarà così. Da Ucraina Viktoria Polishchuk
Lo ha detto il Vice Presidente della missione speciale di monitoraggio dell'OSCE in Ucraina Alexander Hug nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite venerdì. Il 3 giugno nella zona di Marinka sono esplose battaglie con artiglieria pesante tra l'esercito ucraino e i ribelli. Circa mille uomini armati e più di venti carri armati sono giunti alla linea rossa della villiagio.
Questo è il più grande scontro tra le forze governative e i ribelli negli ultimi mesi. L'OSCE ha confermato che c'è stato bombardamento con armi pesanti, vietato dagli accordi di pace di Minsk.
Durante i combattimenti più di trenta soldati ucraini sono stati feriti.
Anche i comandanti segnalano la presenza di cittadini russi laggiù – dai documenti e la tipologia di armi. I civili stanno evacuando, ma 9 persone sono state uccise. Dopo due giorni di aspri combattimenti nei pressi Marinka il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno discusso l'escalation del conflitto nel Donbas, si tratta di una nuova ondata di interventismo russo.
Con la guerra sono tornati gli scambi di accuse, gli avvertimenti degli Stati Uniti e la convinzione del Cremlino di essere di fronte a provocazioni ucraine. All'inizio Poroshenko ha detto che il dialogo con Donbas è possibile dopo le elezioni eque, e ha sottolineato che si tratterà di un dialogo con l'ucraino Donbass.
E' esclusa la possibilità di un referendum sulla separazione regione.
In precedenza, Poroshenko aveva detto che il dialogo sulle elezioni locali in Donbass sarà possibile solo dopo il cessate il fuoco. Ma ancora non possiamo sapere se sarà così. Da Ucraina Viktoria Polishchuk
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