Si avvicina il cessate il fuoco concordato nel corso dei colloqui di Minsk. La tregua scatterà a mezzanotte ma nel frattempo si continua a combattere e nel pomeriggio è stata nuovamente colpita Donetsk, martoriata dai bombardamenti dei governativi. Un colpo di mortaio avrebbe ucciso 3 civili, a pochissima distanza dall'abitazione del capo dell'autoproclamata repubblica di Donetsk Oleksandr Zakharcenko, che stava per tenere una conferenza stampa nella quale ha poi ordinato formalmente che il cessate il fuoco entri in vigore da mezzanotte, come stabilito. Nessun riferimento, tuttavia, alla zona di Debaltsevo, dove si sono registrati numerosi scontri sanguinosi. I separatisti assicurano che non spareranno sulle truppe ucraine, ma che si rifiutano di farle uscire dalla “sacca”. Tra le fila dei governativi – a Debaltsevo - anche vari gruppi paramilitari. Tra questi le milizie del gruppo di estrema-destra Pravy Sektor, il cui leader - Dmytro Yarosh – ha rigettato gli accordi di Minsk e minacciato di continuare a combattere contro i separatisti, che definisce “terroristi”.
GM
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