Numeri ancora molto piccoli, per l’ufficio relazioni con il pubblico che ad aprile taglierà il traguardo del primo anno di vita. A parte una prima impennata di segnalazioni, da parte degli utenti, nel mese immediatamente successivo all’inaugurazione, ossia maggio 2006, in 11 mesi non sono arrivate molte comunicazioni. L’Iss così rilancia il servizio, inviando l’opuscolo informativo in tutte le case. “L’ufficio è l’interfaccia più appropriato tra cittadino e Istituto per la sicurezza sociale – ha detto il direttore generale Alfeo Montesi – in un momento in cui il dialogo tra medico e paziente è divenuto molto complesso”.
Limitandosi ai numeri, che in ogni caso non sono significativi, puntualizza Montesi, proprio perché così bassi, in 11 mesi sono arrivate 80 segnalazioni, la maggior parte dei quali sono reclami, ma non mancano suggerimenti e perfino complimenti.
Il reclamo più frequente riguarda problemi che sorgono nei rapporti personali tra paziente e personale sanitario. Come intepretare questi dati? Montesi ha la sua teoria: “O la gente è soddisfatta, o non si lamentano o non sanno dove farlo oppure si lamentano in altra sede”.
Si è aperto anche un dibattito sull’opportunità o meno di accogliere segnalazioni anonime. L’Ufficio ne ha raccolte solo due, tra il disappunto dei primari che hanno mostrato di non gradire la pratica.
Ma la dottoressa Stefanelli ha puntualizzato che si tratta solo formalmente di anonimato: i cittadini si recano infatti personalmente per segnalare le disfunzioni, e poi magari non firmano i relativi moduli. Una volta ottenuta la comunicazione, l’ufficio contatta il direttore dell’unità operativa interessata, massimo entro due giorni. Il direttore ha 15 giorni di tempo per rispondere per iscritto e correggere, se possibile, il problema.
Limitandosi ai numeri, che in ogni caso non sono significativi, puntualizza Montesi, proprio perché così bassi, in 11 mesi sono arrivate 80 segnalazioni, la maggior parte dei quali sono reclami, ma non mancano suggerimenti e perfino complimenti.
Il reclamo più frequente riguarda problemi che sorgono nei rapporti personali tra paziente e personale sanitario. Come intepretare questi dati? Montesi ha la sua teoria: “O la gente è soddisfatta, o non si lamentano o non sanno dove farlo oppure si lamentano in altra sede”.
Si è aperto anche un dibattito sull’opportunità o meno di accogliere segnalazioni anonime. L’Ufficio ne ha raccolte solo due, tra il disappunto dei primari che hanno mostrato di non gradire la pratica.
Ma la dottoressa Stefanelli ha puntualizzato che si tratta solo formalmente di anonimato: i cittadini si recano infatti personalmente per segnalare le disfunzioni, e poi magari non firmano i relativi moduli. Una volta ottenuta la comunicazione, l’ufficio contatta il direttore dell’unità operativa interessata, massimo entro due giorni. Il direttore ha 15 giorni di tempo per rispondere per iscritto e correggere, se possibile, il problema.
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