La Repubblica tiene talmente al riconoscimento ottenuto dall’Unesco che sta pensando di inserire la data del 7 luglio, quando San Marino superò l’esame e divenne patrimonio dell’umanità, tra le ricorrenze istituzionali, una sorta di festa nazionale. Ma per rimanere nella lista occorre darsi da fare, ha spiegato il Segretario di Stato al Turismo Fabio Berardi. L’Unesco compie sopralluoghi periodici, ed ogni anno va inviata una relazione per un riscontro su quanto si sta facendo. Oggi il Governo ha detto sì al piano di azione. Intanto a giugno sarà varato uno strumento giuridico a tutela del bene; l’Unesco chiede inoltre di controllare gli effetti negativi potenziali provenienti dalle pressioni turistiche sugli elementi materiali del territorio, compreso l’uso di edifici esistenti e l’eccesso di attività commerciali e a tal proposito il Governo riprenderà il discorso sulle esposizioni esterne con gli operatori del settore. Soprattutto l’Unesco chiede di attuare il piano di gestione e di questo si occuperà l’unità di coordinamento, divisa in 5 gruppi di lavoro. Uno si occuperà della conoscenza, il secondo del piano della tutela del patrimonio culturale e ambientale, il terzo della valorizzazione, il quarto della promozione, formazione e comunicazione, l’ultimo del monitoraggio. L’obiettivo è restare più a lungo possibile nella prestigiosa lista, che tra l’altro non ha solo riconosciuto alla Repubblica un valore materiale, premiando i centri storici di Città e Borgo, ma anche immateriale, perché la comunità sammarinese è un esempio di democrazia in tutta Europa: “Le motivazioni ci hanno riempito di orgoglio – ha concluso il Segretario Berardi – e vogliamo onorarle”.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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