Docenti universitari in sciopero: fino al 31 ottobre a rischio i primi appelli d'esame della sessione autunnale per migliaia di studenti. A promuovere l'iniziativa è il "Movimento per la dignità della docenza universitaria", che con questa protesta chiede lo sblocco definitivo delle classi e degli scatti stipendiali: "È un'occasione irripetibile - si legge nell'appello diffuso ai colleghi e firmato da Carlo Ferraro, coordinatore del Movimento - per far capire a tutti una volta per tutte che i docenti universitari italiani non sono più disposti a farsi trattare in futuro come sono stati trattati a partire dal 2010". La lettera di proclamazione dello sciopero è stata firmata lo scorso giugno da 5.444 ricercatori e professori universitari di 79 atenei ed enti di ricerca, ma potranno scioperare tutti i 49 mila professori e ricercatori universitari nel giorno corrispondente al primo appello dei corsi di cui si è titolari o, se non si è titolari, del primo corso per il quale si è in commissione d'esame. Nel documento di oggi si ribadisce che "i docenti universitari italiani non sono più disposti a farsi delegittimare in tutte le sedi, vedendo la propria dignità messa sempre sotto attacco; a vedersi bloccare gli stipendi con effetti perenni; a vedersi privare delle risorse che consentano al personale in servizio di progredire e ai giovani di accedere alla carriera universitaria; a vedersi negare le risorse per la ricerca che poi si vuole valutare senza averla neanche finanziata; a vedersi sommergere da una burocrazia quasi sempre inutile che sottrae tempo prezioso alla didattica e alla ricerca; a vedersi valutare con metodi discutibili; a vedere il diritto allo studio mortificato; a vivere in un clima di lavoro avvelenato di 'lotta fra poveri'". "Se questo sciopero riuscirà - si legge ancora nel documento - avremo la forza per affrontare tutti insieme nuove battaglie per ottenere che l'Università riacquisti il ruolo e la dignità che merita. E senza la necessità di dover ricorrere a un nuovo sciopero dagli esami, al quale ci hanno costretti dopo tre anni di richieste pacate: sarà chiaro a tutti che i docenti Universitari non sono disposti a farsi sopraffare e all'occorrenza sono pronti a mobilitarsi". "Il nostro Movimento - conclude l'appello, che spiega anche le modalità di adesione alla protesta - ha un obiettivo di lungo termine che è la tutela della Dignità della Docenza Universitaria e un piano pluriennale di richieste di breve e medio termine, con un ben preciso ordine di priorità, già predisposto nel maggio 2016. Come abbiamo fatto per le classi e gli scatti punteremo su obiettivi che riteniamo prioritari, ben definiti, senza chiedere 'di tutto e di più', per non consentire ai Governi di scegliere loro che cosa finanziare e usare criteri da 'lotta fra poveri' per distribuire le risorse"
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